Dirty Dancing – Balli proibiti
Diretto da Emile Ardolino, Dirty Dancing è un film che, al di là della sua aura romantica e nostalgica, merita una lettura tecnica più approfondita. L’opera, ambientata nell’estate del 1963, è una combinazione riuscita di coming-of-age, critica sociale e musical danzato, sostenuta da una regia che sa quando rimanere in disparte e quando invece valorizzare il movimento scenico. La fotografia, curata da Jeffrey Jur, restituisce una luce calda e leggermente sognante, perfetta per evocare la memoria idealizzata di un’epoca passata. I colori sono morbidi, i contrasti tenui, e le inquadrature privilegiano la coralità degli spazi comuni del resort, contrapponendoli all’intimità delle prove di danza ed ai momenti privati dei protagonisti. Il montaggio, affidato a Peter C. Frank, è ritmicamente funzionale: fluido durante le sequenze narrative, incalzante e dinamico nelle coreografie, dove riesce a trasmettere l’energia del ballo senza spezzare l’armonia dei movimenti. Sul fronte delle interpretazioni, Patrick Swayze e Jennifer Grey offrono una chimica credibile e crescente. Grey incarna con delicatezza e determinazione la trasformazione di Frances “Baby” Houseman da adolescente idealista a giovane donna capace di scelta autonoma, mentre Swayze, con il suo carisma fisico e la sua presenza scenica, dà spessore a Johnny Castle, ballerino disilluso ma non cinico. La loro evoluzione è resa con sfumature emotive più sottili di quanto il genere lasci inizialmente intendere. La colonna sonora è un punto di forza tecnico e narrativo: un mix audace di brani anni Sessanta e composizioni originali anni Ottanta, su tutte l’iconica “(I’ve Had) The Time of My Life”. Questo anacronismo musicale non disturba, anzi, aggiunge una stratificazione ulteriore, rendendo il film un ponte emotivo tra le generazioni. La musica, inoltre, è usata in modo diegetico e extradiegetico con intelligenza, accompagnando l’arco di crescita dei personaggi e sostenendo la tensione emotiva delle coreografie. Dal punto di vista della sceneggiatura, firmata da Eleanor Bergstein, il film si distingue per la sua sottotrama sociale non invadente ma presente: il contrasto di classe, la maternità non voluta, il conformismo e l’autodeterminazione si intrecciano con la narrazione sentimentale senza appesantirla. Alcuni dialoghi possono risultare semplicistici o didascalici, ma sono funzionali al contesto ed al tono volutamente accessibile dell’opera. Infine, la regia di Ardolino è sobria ma efficace: non indulge in virtuosismi, preferendo una macchina da presa partecipe ma discreta, che osserva i corpi danzare, parlare, toccarsi, crescere. Il climax finale – la celebre scena del “salto” – è costruito con una tensione crescente ben orchestrata, culminando in un momento di liberazione non solo per i protagonisti, ma anche per lo spettatore.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Dirty Dancing – Balli proibiti, è un film del 1987 diretto da Emile Ardolino. Ambientato nell’estate del 1963, il film racconta la storia di Frances “Baby” Houseman (Jennifer Grey), una diciassettenne che si ritrova a trascorrere le vacanze estive con la sua ricca famiglia presso un villaggio turistico a Catskils. Frances è annoiata dalla sua vita e non fa altro che pensare al suo futuro universitario, ma nel corso della sua vacanza conosce Johnny Castle (Patrick Swayze), l’affascinante maestro di ballo che anima le serate di danza nel resort insieme alla sua amica e collega ballerina Penny Johnson (Cynthia Rhodes) e che per arrotondare lo stipendio di notte fa il gigolò per intrattenere le ricche signore ospiti del villaggio. Nonostante le aspettative che i genitori hanno per lei, Baby si sente immediatamente attratta dai ritmi del ballo e, senza tener conto delle differenze culturali, si infatua di Johnny, il quale la introduce nel mondo della danza. Quando Penny, rimasta incinta di Robbie (il cameriere della famiglia Houseman), decide di abortire clandestinamente rischiando la sua stessa vita, Baby convince il padre medico a salvare la ragazza. Il Dottor Houseman (Jerry Orbach) convinto che sia stato Johnny a mettere nei guai Penny, proibisce alla figlia prediletta di continuare a frequentare l’istruttore di ballo. Nonostante le raccomandazioni del padre, Baby continua a vedersi con Johnny, che la sceglie per sostituire l’amica Penny in una gara di ballo. Durante le lezioni di danza che Johnny impartisce a Frances, i due si legano sempre di più e inevitabilmente scoppia un’irrefrenabile passione che però devono tenere nascosta per non rischiare che il ballerino perda il proprio lavoro nel villaggio e per paura che il padre di Baby la scopra. Tutto viene rovinato da un’accusa infondata di furto che costerà il posto di lavoro a Johnny e che potrebbe mandare all’aria la storia d’amore tra i due amanti…
Cast – fonte: www.comingsoon.it
















Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne una nomination ai Premi Oscar del 1988 e vinse:
- Miglior canzone a Frankie Previte, John DeNicola
Curiosità – fonte: www.esquire.com
1. La colonna sonora di Dirty Dancing.
La colonna sonora di Dirty Dancing I have had the time of my life, interpretata da Bill Medley e Jennifer Warnes, valse ai due cantanti un Grammy come miglior duetto e fece guadagnare alla pellicola due importantissimi premi: ben un Oscar e un Golden Globe.
2. L’età di Jennifer Gray.
Jennifer Gray oggi ha 58 anni ma all’epoca quando si presentò ai casting ne aveva 27. Fu inizialmente considerata troppo vecchia per la parte (la protagonista del film doveva averne esattamente dieci in meno) tuttavia la Gray riuscì alla fine a convincere i produttori ad affidarle la parte.
3. Lover boy e l’improvvisazione più romantica.
Una delle scene più famose del film è stata completamente improvvisata e non era studiata per essere inclusa nella pellicola. Stiamo parlando del cut nel quale i due protagonisti si trovano in sala a provare una coreografia sulle note di Love is strange: il direttore Emile Ardolino rimase così colpito dalle prove che decise di includere la scena nel film così, improvvisata com’era.
4. Il cast.
Val Kilmer e Billy Zane sono stati entrambi considerati per il ruolo di Johnny Castle. Il primo ha rifiutato la parte, mentre il secondo pare essere stato scartato per non aver avuto alcuna chimica con la Gray dopo i primi test. I produttori hanno dovuto chiamare una terza persona (che avrebbe poi fatto la storia) lanciando così Patrick Swayze in Dirty Dancing.
5. Il film non fu altro che una grande e continua discoteca.
L’intera troupe cinematografica si lasciava sempre coinvolgere in musica e balli, tanto da prendere parte nelle scene corali, lasciandosi trasportare dall’euforia. Questo clima di familiarità ha favorito molto spesso il fatto che alcuni degli attori si sentissero liberi di improvvisare alcune delle scene poi diventate iconiche (vedi punto tre)
6. Un film girato di fretta.
La pellicola è stata girata in soli 44 giorni e gli attori di Dirty Dancing hanno avuto solo un paio di settimane per poter provare tutte le coreografie, che per una produzione di questo tipo è veramente un lasso di tempo strettissimo.
7. Forse non dirty Dancing.
Dopo aver terminato la produzione della pellicola il produttore si rese conto che avrebbe potuto avere problemi nell’esportazione del film dal momento che la connotazione dirty avrebbe potuto far pensare a una pellicola pornografica. Si pensò inizialmente a un cambiamento del titolo ma alla fine tutto rimase com’era, e nonostante alcune scene del film potessero essere considerate scene hot in tv, di fatto non si verificò nessun problema.
8. Dirty Dancing e il lago scomparso.
Una delle scene più famose del film è senza dubbio quella in cui Patrick Swayze che solleva Jennifer Grey nel lago. La scena è stata girata a temperature bassissime ed è per questo che tutti gli attori soffrirono quasi di ipotermia e possono essere visti nel film con le labbra blu. Oggi se vi recate sul posto delle riprese potreste incappare in una delusione senza precedenti: il Mountain Lake infatti non esiste più, si è completamente prosciugato tra il 2008 e il 2012.
9. Le foglie degli alberi dipinte con spray.
La storia narrata nel film si svolge in estate, tuttavia la pellicola venne girata in autunno. Per questo motivo, nella scena della foresta, il team di produzione si è trovato costretto a dipingere le foglie degli alberi con uno spray verde per rendere realistica l’ambientazione.
10. La maledizione di Dirty Dancing.
L’incredibile successo del film ebbe il paradossale effetto di bloccare la carriera, e anche la vita, di molti di coloro che vi lavorarono. I due protagonisti Patrick Swayze e Jennifer Grey subirono negli anni diverse parodie, e finirono per non riuscire ad avere ruoli in film importanti per molti anni. Per Swayze la situazione si sbloccò nel 1990 grazie al film Ghost. La Grey, invece, nonostante alcuni interventi di chirurgia estetica (tra cui uno al setto nasale) che le hanno modificato il viso, non riuscì mai più a far decollare la propria carriera.