David Fincher

DENVER, Colorado, Stati Uniti, 28 agosto 1962


Carriera – fonte: it.wikipedia.org

David Andrew Leo Fincher (Denver, 28 agosto 1962) è un regista, produttore cinematografico, produttore televisivo ed effettista statunitense. Ritenuto uno dei più capaci e poliedrici cineasti statunitensi della sua generazione, nella sua produzione spiccano varie pellicole di successo, tra cui Seven, Fight Club, Zodiac, Mank e i pluripremiati The Social Network e Il curioso caso di Benjamin Button. Nel 2011 è stato premiato con il Golden Globe al miglior regista per la direzione nel film The Social Network ed è stato candidato tre volte all’Oscar al miglior regista per Il curioso caso di Benjamin Button, per The Social Network e Mank. È altresì famoso per alcuni suoi lavori trasmessi sulla piattaforma Netflix, in particolare le serie tv House of Cards e Mindhunter. Influenze registiche che hanno formato il suo cinema: Martin Scorsese, Alfred Hitchcock, George Roy Hill, Stanley Kubrick, Terrence Malick, Alan J. Pakula, Steven Spielberg, Bob Fosse, Roman Polański e William Friedkin.Leggi tutto...
Le origini e gli inizi
Nato a Denver, Colorado, cresce nella Contea di Marin, in California, e si diploma con ottimi voti alla Ashland High School, in Oregon. A 18 anni viene assunto da John Korty alla sua Korty Films, a Mill Valley. Successivamente approda alla Industrial Light & Magic, la celebre azienda di effetti speciali di George Lucas, dove si cimenta come assistente agli effetti visivi in grandi film come Il ritorno dello Jedi (1983), La storia infinita (1984) e Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), impegnandosi soprattutto nel dipartimento di pittura. Lasciata la ILM nel 1984 incomincia a dirigere spot televisivi, i più famosi dei quali sono quelli della Nike, ma anche quelli per Coca-Cola, Budweiser, Heineken, Pepsi-Cola, Levi’s, Converse, AT&T e Chanel, e contemporaneamente dirige anche alcuni videoclip musicali, cosa che continuerà a fare anche in seguito, per Madonna, Sting, The Rolling Stones, Michael Jackson, Aerosmith, George Michael, Iggy Pop, Billy Idol, Steve Winwood, A Perfect Circle e Nine Inch Nails. A 24 anni, nel 1986, fonda la Propaganda Films insieme ai colleghi registi Dominic Sena, Greg Gold e Nigel Dick. Il grande esordio dietro la macchina da presa arriva con Alien³ (1992), che però non ottiene il successo sperato. Il film viene stravolto e accorciato di almeno mezz’ora dai produttori, tant’è che la versione concepita inizialmente dal regista (o quantomeno la versione più vicina alla visione iniziale) è stata rimontata e proposta solo nel 2003 come “Special Edition” (è chiamata anche assembly cut).
Il grande successo
Dopo questo primo tentativo finalmente arriva il grande successo di pubblico grazie a Seven nel 1995. Il film si colloca nel filone dei thriller dedicati agli omicidi seriali portando una ventata di aria fresca grazie sia ai suoi protagonisti (Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey e Gwyneth Paltrow) sia ad una sceneggiatura pessimista e tetra come gli ambienti in cui si svolge la vicenda con colpi di scena e cambi di registro che rendono subito la pellicola oggetto di culto in tutto il mondo. Due anni dopo, The Game – Nessuna regola non riscuote la stessa fortuna, pure con un plot molto interessante, una regia di qualità e un cast di ottimo livello (Michael Douglas e Sean Penn). Riceve nuovamente gli onori della cronaca per Fight Club nel 1999, film che ricevette tante lodi quante feroci stroncature dalla critica nonché risultati deludenti al botteghino, ma che venne successivamente rivalutato nella distribuzione per home video, diventando in breve tempo uno dei film di culto degli anni Novanta. Il film, che ripropone le surreali vicende ispirate dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è considerato oggi uno dei capitoli più importanti della produzione cinematografica statunitense di quel decennio. Interpretato da Brad Pitt assieme a Edward Norton ed a Helena Bonham Carter, il film gioca con lo spettatore coinvolgendolo nella discesa fra club di lotta clandestini e un allucinato progetto anarchico/rivoluzionario in cui il protagonista si ritrova invischiato in maniera irreversibile. Nel 2002 esce Panic Room, che riceve delle critiche contrastanti, nonostante i buoni incassi al botteghino. Interpretato da Jodie Foster e Forest Whitaker, il film è un thriller claustrofobico ambientato nella casa della protagonista, intrappolata nella stanza antipanico assieme alla figlia da un gruppo di rapinatori alla ricerca di un bottino milionario. Il film sconta un calo nella seconda parte, dovuta, secondo lo stesso Fincher a problemi avuti con la produzione e alla fretta di finire il film. Il film successivo del regista è Zodiac (2007), storia di un serial killer che terrorizzò San Francisco negli anni ’60, interpretato da Mark Ruffalo, Jake Gyllenhaal e Robert Downey Jr., ispirato alla storia vera del Killer dello Zodiaco. Il film è stato presentato al festival di Cannes nell’edizione 2007. Nel 2008, con Il curioso caso di Benjamin Button, Fincher ritorna al grande successo di pubblico e di critica. Il film ha ottenuto 13 nomination all’Oscar (aggiudicandosi le statuette per la miglior scenografia, il miglior trucco e i migliori effetti speciali), e la National Board of Review ha conferito a Fincher quello per il miglior regista e a Eric Roth quello per la miglior sceneggiatura non originale. Terza collaborazione con Brad Pitt.
Anni 2010 – presente
Nel 2010 esce The Social Network, acclamato in particolare dalla critica statunitense e incentrato sui fondatori di Facebook e sul fenomeno popolare che ha creato. Il film è stato sceneggiato da Aaron Sorkin, che ha adattato per il grande schermo il libro Miliardari per caso di Ben Mezrich. Ha vinto 4 Golden Globe, tra cui, il più importante, miglior film drammatico, e ha ottenuto 8 candidature agli Oscar 2011, vincendone 3, per miglior sceneggiatura non originale, miglior colonna sonora e miglior montaggio. Del 2011 è Millennium – Uomini che odiano le donne, mentre del 2014 L’amore bugiardo – Gone Girl. Nel dicembre del 2020 esce Mank su Netflix, la cui sceneggiatura è stata attribuita interamente al padre di Fincher, Jack. Il film tratta della realizzazione della sceneggiatura del film Quarto potere da parte di Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman. Il film ha ricevuto dieci candidature ai Premi Oscar 2021 e vincendone due, quelli alla miglior fotografia e alla migliore scenografia.
Collaborazioni frequenti
Fincher nella sua produzione cinematografica si è circondato di molti attori, ma con taluni intrattiene un rapporto artistico preferenziale. Il regista statunitense ha lavorato assiduamente con Richmond Arquette, Bob Stephenson, Christopher John Fields, Brad Pitt, Jared Leto e Joel Bissonnette. Dal 2010 è solito collaborare con Trent Reznor e Atticus Ross per la realizzazione delle colonne sonore dei suoi film.
Vita privata
È stato sposato dal 1990 al 1995 con la fotografa Donya Fiorentino, da cui ha avuto una figlia, Phelix Imogen (1994). Dal 1996 è legato alla produttrice Ceán Chaffin.


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Curiosità – fonte: we-love-cinema.com – britannica.com – en.wikipedia.org – factsnippet.com – creepycatalog.com

1. Nato il 28 agosto 1962 a Denver, Fincher si trasferì due anni dopo in California, a San Anselmo, dove crebbe vicino a George Lucas.

2. Sin da bambino, intorno agli 8 anni, iniziò a girare film amatoriali con una cinepresa in 8 mm.

3. All’inizio della carriera lavorò come busboy, lavapiatti, cameraman in TV: esperienze formative prima di approdare alla regia.

4. Prima di passare al cinema, diresse 53 video musicali tra 1984 e 1993, tra cui i celebri “Express Yourself”, “Vogue” (Madonna), “Janie’s Got a Gun” (Aerosmith) e “Freedom! ’90” (George Michael).

5. Realizzò anche campagne pubblicitarie famose per Nike, Levi’s, Coca‑Cola e Pepsi, guadagnandosi una reputazione visivamente estremamente distintiva.

6. Il suo debutto come regista fu Alien 3 (1992), un’esperienza difficile: lo disconobbe in seguito a causa delle interferenze della casa di produzione.

7. È celebre per la sua precisione maniacale: in “Zodiac” fece anche 70–99 take su alcune scene, spesso distruggendo la scena stessa (faceva eliminare le riprese in presenza dell’attore).

8. In “The Social Network”, Rooney Mara arrivò addirittura a 99 take per una singola scena.

9. Crede profondamente nel digitale: da Zodiac in poi utilizza camere RED o Viper, predilige girare in ambienti già illuminati e guardare immediatamente i dailies.

10. In “Fight Club” nasconde un bicchiere di Starbucks in ogni scena – scherzando sul fatto di avere troppe caffetterie a Los Angeles.

11. Per “Zodiac”, si dice che abbia fatto aggiungere capelli digitalmente sulle nocche di Jake Gyllenhaal, ritenute troppo perfette. Ha anche fatto aggiungere alberi di quercia reali in un’area dove erano stati rimossi, per ricreare fedelmente la scena del crimine.

12. I suoi film spesso ruotano attorno a outsider alienati, sistemi opprimenti, indagini ossessive: da Se7en, Zodiac, Mindhunter alla sua serie Netflix.

13. Sta rimasterizzando Se7en in 4K (uscita IMAX il 3 gennaio 2025) con l’aiuto dell’AI per rimuovere artefatti come graffi e sfocature, mantenendo l’aspetto del negativo originale.

14. Ha confermato che la famigerata scatola con la testa della scena finale di Se7en in realtà conteneva solo una testa parrucca e un sacchetto pesante, smentendo la leggenda metropolitana.


Filmografia – fonte: www.cinematografo.it

2023 – The Killer – Regia
2020 – Mank – Regia
2018 – World War Z 2 – Regia
2017 – Strangers – Regia
2016 – Black Hole – Regia
2015 – Hitchcock/Truffaut – Attore (Se stesso)
2014 – L’amore bugiardo – Gone Girl – Regia
2013 – Pawn Sacrifice – Regia
2011 – Millennium – Uomini che odiano le donne – Regia
2010 – The Social Network – Regia
2008 – Il curioso caso di Benjamin Button – Regia
2006 – Zodiac – Regia
2002 – Panic Room – Regia
2002 – Full Frontal – Attore (Regista)
1999 – Fight Club – Regia
1997 – The Game – Nessuna Regola – Regia
1995 – Seven – Regia
1992 – Alien³ – Regia

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