Incontri ravvicinati del terzo tipo

Incontri ravvicinati del terzo tipo

1977 ‧ Sci-fi/Thriller ‧ 2h 27m

Incontri ravvicinati del terzo tipo è un capolavoro del genere fantascientifico che ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema. Diretto da Steven Spielberg nel 1977, il film è una testimonianza della sua capacità di combinare narrazione avvincente, effetti speciali innovativi ed un profondo senso di meraviglia e scoperta. La trama segue Roy Neary, interpretato brillantemente da Richard Dreyfuss, un uomo comune che ha un incontro ravvicinato con un UFO. Questo incontro trasforma la sua vita e lo porta ad un’ossessione per trovare risposte e capire il significato del suo incontro. Parallelamente, vediamo una serie di eventi misteriosi ed avvistamenti di UFO che accadono in tutto il mondo, culminando in un incontro monumentale tra gli umani ed una civiltà extraterrestre. Spielberg eccelle nel costruire tensione e suspense, mantenendo il pubblico affascinato mentre i vari fili narrativi si intrecciano. La rappresentazione degli alieni non è minacciosa, ma piuttosto benevola, sfidando le convenzioni del genere ed offrendo una visione ottimistica del contatto extraterrestre. Gli effetti speciali, supervisionati da Douglas Trumbull, sono rivoluzionari per l’epoca ed ancora oggi risultano impressionanti. La scena dell’incontro finale sulla Torre del Diavolo è visivamente spettacolare, con un’illuminazione ed un design degli UFO che catturano perfettamente il senso di meraviglia e di stupore. A supporto del successo avuto dal reparto effetti speciali, vi è il nostro Carlo Rambaldi. Rambaldi ha lavorato alla creazione degli effetti speciali del film, in particolare alla progettazione degli alieni. La sua capacità di creare creature realistiche e credibili, nota già all’epoca, ha aggiunto un livello di autenticità e di fascino visivo a tutto il film. Le sue abilità nel dare vita agli alieni hanno giocato un ruolo cruciale nella scena culminante dell’incontro con gli extraterrestri. La colonna sonora di John Williams è un altro elemento fondamentale del film. Il celebre tema a cinque note che viene usato per comunicare con gli alieni è diventato iconico, rappresentando un linguaggio universale che trascende le barriere umane. Incontri ravvicinati del terzo tipo esplora temi di comunicazione, curiosità e connessione. Il film suggerisce che l’umanità non è sola nell’universo e che l’incontro con altre forme di vita può essere un’esperienza arricchente e positiva. C’è anche un forte elemento di fede e speranza, incarnato nel viaggio di Roy Neary e nella sua ricerca di verità e comprensione. In conclusione, il film di Spielberg è più di un semplice film di fantascienza: è un’esperienza cinematografica che invita il pubblico a guardare oltre il proprio mondo ed a considerare le infinite possibilità dell’universo. La regia di Spielberg, le performance degli attori, gli effetti speciali e la colonna sonora si combinano per creare un’opera d’arte che continua ad ispirare ed affascinare generazioni di spettatori. Se sei un appassionato di fantascienza o semplicemente ami il cinema che stimola l’immaginazione ed il pensiero, Incontri ravvicinati del terzo tipo è un film da non perdere.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Incontri ravvicinati del terzo tipo, è un film del 1977 diretto da Steven Spielberg. Mentre si trova ospite presso la Conferenza di Montsorau, nel deserto di Sonora, lo scienziato francese Claude Lacombe (François Truffaut) e altri ricercatori rinvengono cinque aerei scomparsi nel 1945 presso il Trinagolo delle Bermude, e ancora perfettamente funzionanti. Mentre gli esperti cercano di trovare una spiegazione plausibile per tale fenomeno, Jillian Guiler (Melinda Dillon) è costretta ad inseguire suo figlio Barry (Cary Guffrey) per le strade di Muncie, Indiana, dopo che il piccolo è stato attirato all’esterno dal manifestarsi di particolari eventi sovrannaturali. Nello stesso momento, il manutentore Roy Neary (Richard Dreyfuss) viene coinvolto in un incontro ravvicinato con un UFO. Rimasto gravemente ustionato, Roy sviluppa atteggiamenti compulsivo-ossessivi, che lo inducono a parlare in modo delirante di una misteriosa montagna a forma di tronco di cono. Dopo aver raggiunto e salvato Barry, Jillian è sconvolta dall’improvviso sopraggiungere di un UFO che rapisce suo figlio. Poco dopo, la donna inizia a manifestare gli stessi sintomi maniacali di Roy. Indagando sui fenomeni ufologici che stanno colpendo il globo, Lacombe scopre che tutti i testimoni degli incontri ravvicinati affermano di aver udito distintamente una sequenza musicale, emessa dagli UFO. Lo scienziato ipotizza che la melodia e le visioni sulla montagna siano un messaggio per l’intera umanità, che gli extra-terresti hanno intenzione di incontrare sulla cima della Torre del Diavolo, nel Wyoming. Mentre le autorità si preparano al contatto con gli alieni, il mondo rimane con il fiato sospeso in attesa di conoscere il proprio destino…


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben nove nomination ai Premi Oscar del 1978, aggiudicandosi due statuette:

  • Miglior fotografia a Vilmos Zsigmond
  • Migliori effetti speciali sonori a Frank Warner

Le altre candidature furono:

    • Nomination Miglior regia a Steven Spielberg
    • Nomination Miglior attrice non protagonista a Melinda Dillon
    • Nomination Miglior colonna sonora originale a John Williams
    • Nomination Miglior scenografia a Daniel A. Lomino, Phil Abramson, Joe Alves
    • Nomination Miglior montaggio a Michael Kahn
    • Nomination Miglior suono a Gene S. Cantamessa, Don McDougall, Robert J. Glass, Robert Knudson
    • Nomination Migliori effetti speciali visivi a Gregory Jein, Douglas Trumbull, Richard Yuricich, Matthew Yuricich, Roy Arbogast

Curiosità – fonte: www.corriere.it

1. La melodia di cinque note
L’iconica melodia di cinque note che attrae gli alieni è un arrangiamento casuale scelto sia dal compositore John Williams sia dal regista Steven Spielberg tra una centinaia di motivi. La musica è stata successivamente utilizzata nei film “Moonraker – Operazione spazio” (1979) e nel cortometraggio “Star Tours” (1987).

2. L’alieno “italiano” amato da Truffaut
L’alieno che “saluta” lo scienziato francese Claude Lacombe (François Truffaut) nella scena finale è opera dell’italiano Carlo Rambaldi, artista ed effettista di caratura mondiale, vincitore di tre Premi Oscar (due per gli effetti speciali per i film “Alien” e “E.T. l’extra-terrestre“, oltre che l’Oscar Special Achievement Award per gli effetti visivi di “King Kong“). François Truffaut rimase così incantato dalla creazione di Rambaldi che andava a “salutarla” ogni mattina sul set.

3. In coppia con Bud Spencer
Le scene girate dal piccolo Barry (Cary Guffey), il bambino che è rapito dagli alieni erano quasi sempre perfette al primo ciak. Guffey fu ribattezzato da SpielbergOne-Take Cary” (una sola ripresa-Cary) e il regista fece stampare anche una maglietta con lo slogan per esaltare le capacità del bambino. Cary ha recitato successivamente solo in un’altra manciata di film interpretando, tra l’altro, il ragazzo extraterrestre H-7-25, nelle pellicole italiane “Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre” e nel suo sequel “Chissà perché… capitano tutte a me“, in entrambi i casi accanto a Bud Spencer. Nel 1985 ha poi abbandonato il cinema per diventare consulente finanziario.

4. Ispirazione dall’infanzia
Per una delle scene iniziali Spielberg ha preso ispirazione da una esperienza vissuta durante la sua infanzia. Come nel film i suoi genitori infatti svegliarono di notte i figli e fecero salire in auto i bambini per portarli in un’area dove erano radunate tante altre persone per ammirare una spettacolare pioggia di meteoriti.

5. Il titolo e il cameo dell’astrofisico
Il titolo deriva da reali progetti di ricerca scientifica: “Close Encounters of the Third Kind“, classificazione degli incontri ravvicinati elaborata dall’astrofisico e ricercatore ufologico Josef Allen Hynek nel 1972. Un incontro ravvicinato “del terzo tipo” indica i contatti con le entità extraterrestri. L’astrofisico fece da consulente al film e compare in un cameo nella scena finale (è l’uomo col pizzetto che fuma la pipa).

6. Il volo perduto
All’inizio il film si sofferma sul “volo 19” della US Navy, gruppo di cinque aerosiluranti scomparsi il 5 dicembre 1945 durante un’esercitazione della Marina statunitense. Nella pellicola gli aeroplani che compaiono nel deserto messicano sarebbero quelli perduti al largo di Fort Lauderdale, in Florida, nel dicembre del 1945. In realtà non è mai più stata trovata alcuna traccia del “Volo 19”.

7. L’alluce rotto
L’attrice Melinda Dillon che nel film interpreta la casalinga Jillian Guiler si ruppe l’alluce mentre girava nel maggio 1976 le prime riprese del film. Temendo di essere rimpiazzata non disse nulla e tenne duro anche nelle scene in cui è costretta a correre sulla Torre del Diavolo in Wyoming.

8. Il trucco di Truffaut per ricordare le battute in inglese
François Truffaut aveva qualche problema con l’inglese. Per recitare al meglio le battute scrisse le frasi su foglietti di carta che lasciava sparsi su vari oggetti presenti in scena e che non sarebbero stati inquadrati dalle telecamere. Truffaut aveva in passato suggerito lo stesso trucco a un’attrice che aveva diretto nel film premio Oscar “Effetto notte“.

9. Reazioni spontanee
Secondo l’attrice Melinda Dillon nessuno era preparato per la celebre scena in cucina in cui tutti gli oggetti iniziano a volare via. Non era stata girata nessuna ripresa di prova. A parte regista e operatori, nessuno sapeva quello che sarebbe successo. A detta dell’attrice tutto sembrava spaventoso e le sue reazioni allarmate erano reali e spontanee perché cercava di proteggere se stessa e il piccolo Cary Guffey.

10. Uno dei film più proiettati di sempre
Il film “Incontri ravvicinati del terzo tipo” è proiettato ogni sera d’estate all’aperto vicino all’ingresso del parco della Torre del Diavolo in Wyoming. Ciò rende la pellicola di Spielberg uno dei film più proiettati di sempre.

11. Guerre stellari sul giornale
Nella scena in cui Ronnie (Teri Garr) ritaglia un articolo di giornale sugli avvistamenti UFO, s’intravede una recensione sul film “Guerre stellari“, uscito pochi mesi prima del lancio di “Incontri ravvicinati del terzo tipo“.

12. Le lacrime impossibili di Steve McQueen
Prima di scegliere Richard Dreyfuss per il ruolo da protagonista, il regista Steven Spielberg considerò altri celebri attori di Hollywood come Steve McQueen, Dustin Hoffman, Gene Hackman e Jack Nicholson. Il rifiuto più singolare arrivò da McQueen. L’attore declinò il ruolo perché in una scena doveva piangere: “Non so piangere sul set” spiegò McQueen.


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