Le vite degli altri

Le vite degli altri

2006 ‧ Thriller/Drammatico ‧ 2h 17m

Le vite degli altri è un vero thriller, un melodramma doverosamente e genialmente imbastito sobrio. La sceneggiatura è perfetta: ogni parola è calibrata al millimetro, ogni evento si sussegue in maniera precisa. La regia, poi, evita volutamente qualsiasi forma di virtuosismo, accompagnando la storia senza mai sovrastarla. Il tutto “presentato” con una fotografia cerea, necessaria a mostrare la Germania di quel periodo. L’interpretazione del protagonista, Ulrich Muhe, è da grandi palcoscenici. Muhe è stato capace di emozionare in sottrazione, senza muovere un singolo muscolo: un’imperturbabilità glaciale che gli dà la possibilità di far percepire un suo cambiamento anche con solo un movimento di occhi. Un attore strepitoso che morirà pochi mesi dopo il successo del film lasciando così la sua interpretazione nella storia del cinema. Le vite degli altri non è una storia vera, ma è come se lo fosse, per il modo in cui viene descritto il periodo e per la sua apparente normalità che lo rende ancor più inquietante: un Paese in cui un popolo intero è oggetto di spionaggio. Un regime totalitario mascherato da democrazia, in cui tutti hanno una maschera, in cui tutti recitano. E questo purtroppo è verità. Un grosso plauso va a Florian Henckel von Donnersmarck, che ne ha curato regia e sceneggiatura e che meritatamente lo ha portato a stringere la statuetta più prestigiosa, come Miglior film straniero nella notte del 2007.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Le vite degli altri, è un film del 2006 opera prima del regista F.H. Von Donnersmarck. Siamo nella Berlino Est del 1984, il muro ancora divide la Germania, la DDR (Repubblica Democratica Tedesca) continua ad essere sotto l’influenza dell’Unione Sovietica e il Ministero per la Sicurezza di Stato, meglio conosciuto come Stasi, controlla le attività dei propri concittadini, in modo da poter impedire il sorgere di moti contro il governo autoritario della Germania Est. Geog Dreyman (Sebastian Koch) scrittore teatrale e la sua compagna Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck), famosa attrice di teatro, sono considerati dalla DDR tra i più importanti intellettuali del regime comunista e sono tenuti in grande considerazione, malgrado in cuor loro, non siano sempre in linea con le idee del partito di unità socialista di cui fanno parte. Un giorno, il nuovo ministro della cultura Bruno Hempf, durante uno spettacolo posa gli occhi sulla bella attrice e vieta ad Albert Jerska, amico di Dreyman e regista delle sue opere, di continuare con il suo lavoro a causa delle divergenti idee politiche. La sera stessa parla con il tenente colonnello Anton Grubitz, il quale chiede a Gerd Wiesler (Ulrich Mühe), professore universitario e valoroso agente della Stasi, di mettere sotto controllo Dreyman. Viene organizzata così una squadra che, dovrà installare a casa della coppia, l’apparecchiatura necessaria per sorvegliare Dreyman: microfoni, ricetrasmittenti e telecamere. Allestita una postazione d’ascolto all’ultimo piano dello stesso palazzo, ogni loro discorso, situazione e spostamento verrà trascritto 24 ore su 24 come rapporto da presentare al capo Grubitz. Intanto, il ministro Hempf costringe la bella Christa a concedersi ai suoi capricci in cambio di una luminosa carriera teatrale. Dreyman viene sconvolto dal suicidio dell’amico regista e dissidente politico Jerska e come se non bastasse, scopre il tradimento-violenza della moglie. Decide così di iniziare un’anonima campagna di denuncia al regime scrivendo un articolo sull’alta e anomala percentuale di suicidi nella DDR. Con l’aiuto di un amico ed un giornalista, l’articolo verrà pubblicato su una rivista importante della Germania Ovest. Lo scrittore non sospetta di essere in realtà ascoltato giorno e notte da Wiesler. Wiesler è una persona sola e ligia al dovere, che rimane affascinata dallo spirito libero e dalle relazioni sentimentali, d’amore e d’amicizia della coppia di artisti e pian piano si sottrae all’incarico di trovare materiale compromettente, e anzi non fa nulla per ostacolare Dreyman dai suoi intenti. Wiesler infatti lo proteggerà indirettamente, cercando di insabbiare l’intrigo il più a lungo possibile. Anche nelle persone più ossequiose e dedite al lavoro può germogliare un risveglio della coscienza, e gli eventi possono prendere strade imprevedibili.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne la candidatura e vinse il premio come Miglior film straniero nella notte dei Premi Oscar del 2007.


Curiosità – fonte: www.comingsoon.it

1Ulrich Mühe nella vita reale, dopo la caduta del muro di Berlino, trovò negli archivi della Stasi alcuni documenti che lo riguardavano. Mühe scoprì di essere stato spiato dalla moglie, la bellissima attrice Jenny Gröllmann, di fatto una collaboratrice non ufficiale della Stasi.

2 – Il film vinse il Premio Oscar come “Miglior Film Straniero” nel 2007.



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