Amores perros

Amores perros

2000 ‧ Drammatico/Giallo ‧ 2h 34m

Amores perros è l’elogio che l’esordiente Iñarritu fa al cinema, sia da un punto di vista tecnico che emotivo: Iñarritu venera la forza che le immagini ed il tessuto narrativo sono in grado di scatenare. Molti gli ingredienti che troviamo in questo film, così come altissima è l’accuratezza avuta dal regista nel narrare la realtà di una delle città più popolose del pianeta, una Città del Messico romantica e tragica da un lato, violenta e disperata dall’altro. Nessuna contaminazione, nessuna interferenza ed i personaggi messi in scena sono realistici: nessun sorriso forzato richiesto, nessun perdono per azioni poco consone, privi di sentimentalismi inutili, privi di alcuna spiegazione delle azioni che intraprendono… sono quello che sono e basta! In questo mondo che ci mette in costante prova, che non ci consente di nasconderci, anzi ci spinge a denudarci di ogni possibile scudo, ci si ritrova ad essere inevitabilmente autentici testimoni di un malessere esistenziale. Iñarritu ricostruisce la narrazione avvalendosi del calore e della passionalità latina, mostrando la vita vissuta, alternata da gioie e dolori, e lo fa in un chiaroscuro che si confonde con i colori opachi e lucidi, con i suoni brutali ed armoniosi proprio della natura dell’essere umano. I personaggi sono imbrigliati in una sorta di puzzle esistenziale in cui intrecciano il loro vissuto, ed in cui le luci e le ombre delle proprie coscienze vengono proiettate: Octavio e Susana sono simboli di un amore impossibile, oltre che di una redenzione impossibile e, pertanto, condannati a non vivere il loro sogno; El Chivo, personaggio chiave del film, è tormentato dal suo passato fatto di rivoluzioni e di ideali, ma anche manipolatore di destini che lo tangono; Daniel e Valeria, invece, rappresentano il lieto fine interrotto, un doloroso quanto rassegnato sguardo verso ciò che si era e che non si è più. Amores Perros è un’opera in bilico tra passato e presente, dove il futuro è rappresentato solo come utopia, come un grido disperato che si leva da una città anonima, ma è anche la dolce e violenta rappresentazione di un mondo fatto di passioni, che tra lacrime e sorrisi, tra dolore e rimpianti, mette in mostra il frenetico ritmo della vita e l’amaro destino che puntualmente ed inesorabilmente si compie.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Amores perros è un film del 2000 diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu. Sono tre le storie raccontate dalla pellicola, ambientate nella sconfinata Città del Messico. I protagonisti provengono da realtà diverse, ma un incidente intreccerà i loro destini. Il primo episodio narra di un amore impossibile tra Octavio (Gael Garcia) e Susane (Vanessa Bauche), la moglie di suo fratello Ramiro, che la maltratta costantemente. Octavio vuole portarla via e per procurarsi il denaro sufficiente usa il suo cane in crudeli combattimenti clandestini. Incalzanti avvenimenti vedono il ragazzo causa di un incidente che coinvolge i protagonisti del secondo episodio: Daniel (Alvaro Guerrero), altolocato direttore di una rivista, lascia moglie e figlie per Valeria, una bellissima modella all’apice della sua carriera, sempre in compagnia del suo adorato cagnolino. Anche la terza storia è collegata al luogo dall’impatto: El Chivo (Emilio Echevarria), un uomo che vive da barbone, tempo prima aveva lasciato la sua famiglia per diventare un terrorista rosso. Dopo anni di carcere si è ridotto a vagabondare, circondato da cani randagi e di tanto in tanto uccide su commissione, ma per amore della figlia vuole cambiare vita.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne una candidatura come Miglior Film Straniero ai Premi Oscar del 2001.


Curiosità – fonte: www.comingsoon.it

1 – Il film è il primo capitolo della “Trilogia della morte” scritta da Guillermo Arriaga, seguito da 21 grammi (2003) e Babel (2006).

2 – Il progetto originario prevedeva undici cortometraggi, ma solo tre vennero sviluppati dando vita al film.

3 – Il film fu girato nelle parti più pericolose di Città del Messico. Non era raro che la troupe fosse derubata dalle bande di strada.

4 – La sequenza dell’incidente è stata girata con nove telecamere simultanee.

5 – Il film si è aggiudicato il Gran premio per il miglior lungometraggio al Festival di Cannes, è stato candidato nel 2001 all’Oscar come miglior film in lingua straniera e ha ricevuto vari riconoscimenti ai Festival di Bogotà, Chicago, Edimburgo, Flanders, Tokyo e Palm Spring.



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