Fantasia

1940 ‧ Fantasy/Per famiglie ‧ 2h 6m

Era il 1940, quando il celebre visionario Walt Disney decide di realizzare un progetto assai ambizioso: un film in cui sequenze animate accompagnino celebri opere musicali. E ci riuscì. Fantasia, ha segnato una svolta linguistica oltre che tecnica, affermandosi come uno dei più grandi film animati della storia. La sua struttura tecnica è un’antologia di cortometraggi animati che narrano una propria visione dei celebri brani musicali che ne compongono la colonna sonora, un esperimento che Disney fece già con le Silly Simphonies. E’ pur vero che il collage possa evidenziare differenti livelli di qualità tecnico-narrativa fra i singoli episodi, così come una sorta di discontinuità fra i vari brani coinvolti, ma nel complesso il risultato è straordinario. Fra i vari episodi, quello che ha riscosso maggiore successo di pubblico è “L’apprendista stregone” dove Topolino cerca di animare una scopa: difatti è il corto più conciso nel proporre un racconto dal ritmo visivo intenso, sulle note del celeberrimo brano di Dukas. Degni di nota sono anche il tenebroso episodio “Una notte sul Monte Calvo” e “La sagra della primavera” che rievoca con bellissime animazioni la nascita della vita sulla Terra e la lotta per la sopravvivenza dei Dinosauri su musiche di Igor Stravinskij. “Lo schiaccianoci“, sulle note di Chaikovskij, propone affascinanti immagini del mondo vegetale con balletti antropomorfi comunque da antologia, mentre la “Toccata e fuga in Re minore” ha il coraggio di tentare la via dell’astrazione, certamente non scontata in un’opera come questa. “La danza delle ore” è un balletto scatenato di struzzi, elefanti e ippopotami con un ritmo degno dell’Apprendista stregone, mentre la “Pastorale” offre un immaginario bucolico del Monte Olimpo forse un pò superato e con invenzioni figurative efficaci ma non sempre di livello rispetto ai più apprezzati episodi. La chiusura, con l’Ave Maria di Schubert, è fondamentale a sancire un clima di religiosità, impronta dell’intera opera, e conclude Fantasia con una sobrietà figurativa che si esplicita in una lunga processione di figure con delle torce in mano, un pellegrinaggio verso una meta imprecisata, non gradita però dalla critica. Ma la vera, autentica, originalità dell’opera sta nell’aver desiderato e realizzato qualcosa di mai visto prima, un progetto rischioso e visionario che non venne compreso inizialmente. L’eccezionale qualità delle animazioni cerca in tutti i modi di seguire il non facile linguaggio proprio della partitura dei brani, originando una monumentale opera filmica che fa onore a Disney ed a tutto il suo staff tecnico, onore per aver dato vita ad un film capace di rivoluzionare e coniare una nuova estetica.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Fantasia è un film d’animazione Disney del 1940.
Il filo conduttore della pellicola è la musica. La colonna sonora del film – composto da otto scene principali – sono dei brani classici, eseguiti dall’orchestra sinfonica di Philadelphia, diretta da Leopold Stokowski.
La Toccata e fuga in Re minore di Bach apre il concerto, seguita sullo schermo da disegni astratti, linee e forme che riflettono il suono e il ritmo della musica.
Segue la Suite da Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky: l’alternarsi delle stagioni è presentato da danze che mostrano la bellezza della natura mentre cambia aspetto.
Il terzo episodio ha come protagonista Topolino, alle prese con la magia e delle scope fuori controllo che raccolgono infiniti secchi d’acqua. La scena è accompagnata dalla trascinante musica de L’apprendista stregone di Dukas.
Lo spettacolo prosegue con La sagra della primavera di Stravinsky, che racconta la storia dell’evoluzione dalla notte dei tempi, partendo dagli animali unicellulari fino ad arrivare all’estinzione dei dinosauri.
Il quinto segmento presenta il mondo dell’antica Grecia alle falde del monte Olimpo, dove le divinità, Pegaso e altre creature mitiche vivono in tutto il loro splendore: la musica della Pastorale di Beethoven fa da sottofondo a questa favola.
La danza delle Ore di Ponchielli dà invece vita a un divertente balletto di ippopotami, coccodrilli, struzzi ed elefanti.
Il concerto si conclude con Una notte sul Monte Calvo di Mussorgsky: si materializza un inquietante demone e il suo seguito, che con l’arrivo dell’alba, sulle note dell’Ave Maria di Schubert, si dilegua, lasciando la scena alle anime bianche.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer

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Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne una speciale candidatura ai Premi Oscar del 1942, portandosi a casa la statuetta:

Premio speciale Walt DisneyWilliam GarityLeopold StokowskiJohn Hawkins


Curiosità – fonte: www.ilpost.it

1. Da dove arriva Fantasia.
Fu Walt Disney ad avere l’idea alla base di Fantasia, che è il titolo anche del film originale in inglese. Alla fine degli anni Trenta il personaggio di Topolino – che compare nel film – era in declino e stava diventando meno popolare. Disney pensò quindi di far diventare Topolino il personaggio principale di un cortometraggio animato tratto da L’apprendista stregone, un poema sinfonico scritto nel 1897 dal compositore francese Paul Dukas, che si era a sua volta basato su una ballata scritta 100 anni prima da Wolfgang Goethe. Un po’ perché i costi del cortometraggio salirono – superando quelli che sarebbero stati i possibili guadagni – e un po’ perché nel frattempo Walt Disney aveva parlato del progetto con Leopold Stokowski, direttore dell’Orchestra di Filadelfia, si decise di rendere L’apprendista stregone uno degli episodi di un ancora più ambizioso film di cui l’Orchestra di Filadelfia finì per suonare la maggior parte delle musiche.

2. Quando uscì Fantasia.
Per registrare la colonna sonora del film – che è tuttora il più lungo film d’animazione Disney, l’unico a superare le due ore – si utilizzò il Fantasound, un complesso e innovativo sistema di registrazione dei suoni che permise a Fantasia di essere il primo film commerciale riprodotto nei cinema in stereofonia: la tecnica che, in breve, richiede un sistema di registrazione e poi di diffusione dell’audio che permette di far arrivare suoni diversi da posti diversi (destra-sinistra, per cominciare). Il problema di inventare un nuovo modo di registrare e diffondere il suono è che non esistevano cinema pronti per quel sistema: nel 1940 Disney dovette quindi occuparsi di predisporre in ogni cinema gli strumenti necessari, sobbarcandosi di volta in volta i costi.

3. Fantasia, all’inizio.
Nei primi mesi Fantasia piacque poco: i guadagni non riuscivano a bilanciare gli investimenti, anche perché in Europa era già iniziata la Seconda guerra mondiale e la distribuzione di nuovi film rimase praticamente bloccata (in Italia Fantasia arrivò per la prima volta nel 1946). La maggior parte del pubblico statunitense fu invece spaventato e spiazzato dal netto cambio di stile della Disney: Fantasia era promosso come se fosse – ed effettivamente era – un film colto, artistico, tutt’altro che solo per bambini. I film che la Disney aveva fatto uscire prima di Fantasia erano, per capirci, Biancaneve e i sette nani, nel 1937, e Pinocchio, nel febbraio 1940. L’evidente svolta di Disney colpì anche la RKO Radio Pictures, la casa cinematografica che dal 1937 si occupava di distribuire i film Disney. Molti libri riportano il sintetico commento che è attribuito ai dirigenti RKO, fatto quando si iniziò a parlare della distribuzione del film: «è un musical per capelloni», dissero. Gli anni Sessanta e la controcultura hippie ancora non erano arrivati, l’essere “capellone” – “long-hair” – già aveva significati simili a quelli che la parola prese nei decenni successivi.

4. Fantasia, poi.
Ci fu anche chi da subito capì il valore di Fantasia: il critico del New York Times scrisse in un articolo del 14 novembre 1940, ancora disponibile online: «Ieri sera al Broadway Theater di New York la spettacolare première di Fantasia di Walt Disney, atteso da molto, ha segnato la storia del cinema». Negli anni furono in molti ad accorgersi di cosa era in realtà Fantasia: migliorarono le recensioni, aumentarono gli spettatori e salirono i guadagni. Sul sito Rotten Tomatoes il voto medio tra tutti quelli dati a Fantasia è di 8,6 su 10, il regista Stevem Spielberg ne ha parlato come del miglior film d’animazione della storia e nel 1998 l’American Film Institute lo inserì nella lista dei 100 miglior film della storia, al 57esimo posto. Facendo tutti i dovuti calcoli sull’inflazione e il cambio del valore del denaro negli ultimi decenni, il sito Box Office Mojo – il più attendibile per quanto riguarda gli incassi cinematografici – ha calcolato che Fantasia è il 22esimo film che ha incassato “di più” nella storia: proprio davanti a Il Padrino, Forrest Gump e Mary Poppins, giusto per dire i primi tre dietro a Fantasia.

5. Fantasia, Disney, la musica classica e l’arte astratta.
Fantasia mostra all’inizio i veri membri di un’orchestra che si preparano per suonare. A parlare è uno di loro, il compositore Deems Taylor. Nei primi minuti Fantasia non sembra un film d’animazione, non sembra un film artistico, astratto e a tratti quasi psichedelico e forse nemmeno un film. C’è un’orchestra e c’è il suo “maestro di cerimonie” che guarda lo schermo e dice:

“Come state? Mi chiamo Deems Taylor ed è con enorme piacere che sono qui a darvi il benvenuto a nome di Walt Disney, Leopold Stokowski, e tutti i musicisti e gli artisti il cui talento ha portato alla creazione di questa nuova forma d’intrattenimento. Quello che vedrete sono i disegni, le immagini e le storie che le musiche hanno ispirato nelle menti e nell’immaginazione di un gruppo di artisti.”

Seguono gli episodi, che sono anche brani di musica classica. Il primo è Toccata e fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach, accompagnato da immagini astratte, linee animate e nuvole che “seguono” il ritmo della musica. Ci sono poi Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ic Cajkovskij – in cui a ballare sono, tra gli altri, fate, fiori, funghi e pesci – e L’apprendista stregone in cui il protagonista Topolino cerca di copiare i trucchi magici di un più esperto stregone, con pessimi risultati. Il quarto episodio di Fantasia è La sagra della primavera di Igor Stravinskij e le immagini raccontano le origini del pianeta Terra. Il quinto episodio è Sinfonia n. 6 “Pastorale” di Ludwig Van Beethoven, accompagnato da immagini tipiche della mitologia dell’antica Grecia: seguono la Danza delle ore di Amilcare Ponchielli – quello con la famosa danza degli ippopotami – e concludono Una notte sul Monte Calvo di Modest Petrovic Musorgskij e Ave Maria di Franz Schubert. BBC ha spiegato che Fantasia è stato il miglior risultato di un processo che già era iniziato negli anni Trenta, un processo in cui Disney ha cercato la collaborazione di artisti futuristi, surrealisti e di arte astratta. L’articolo si intitola “Quando Disney è diventata adulta – e psichedelica“. BBC cita una frase di Serge Eisenstein, il regista di La corazzata Potëmkin, che con riferimento al Paradiso Perduto e al Paradiso Ritrovato, due famosi e apprezzatissimi poemi epici di John Milton disse: «L’epos di Chaplin è il Paradiso Perduto del cinema, l’epos di Disney è il Paradiso Ritrovato».

6. Fantasia 2000.
Nel 1999 Disney fece uscire, in previsione del sessantesimo anniversario dell’uscita di Fantasia, un nuovo film: Fantasia 2000. Il “secondo” Fantasia cita spesso il primo e ne condivide la struttura di base. Fatta forse eccezione per l’apprezzato episodio Rapsodia in blu di George Gershwin, ambientato nella New York degli anni Trenta, il film non convinse né critica né pubblico e fu visto più come una non molto efficace operazione commerciale che come un nuovo capolavoro capace di fondere musica di qualità a immagini artistiche e “storie” astratte ed esteticamente intriganti.

7. Curiosità su Fantasia.
Il sito IMDB ha raccolto le principali curiosità su Fantasia, il suo contenuto e le scelte fatte durante la sua creazione. Si scopre per esempio che Disney ricevette per anni lamentele da parte dei genitori, secondo i quali le immagini dell’episodio Una notte sul Monte Calvo spaventavano troppo i loro figli e che i disegnatori del film disegnarono “in segreto” lo stregone dell’Apprendista stregone con alcuni elementi che lo facevano assomigliare al loro capo, Walt Disney. Non a caso lo stregone si chiama Yen Sid, D-i-s-n-e-y letto al contrario.
IMDB scrive anche che Walt Disney prima di Fantasia non diede agli animatori alcuna istruzione su come colorare i disegni, cosa che invece era solito fare: questo per lasciarli più liberi, e garantire un risultato il più astratto possibile. IMDB spiega poi che il compositore russo Igor Stravinsky era l’unico ancora in vita tra gli autori delle musiche del film. Walt Disney lo contattò per chiedergli i diritti di La sagra della primavera: Stravinsky disse sì e si propose addirittura per scrivere delle nuove musiche per Disney. Disney disse no. Pare che Stravinsky non la prese bene, anche perché non apprezzò il modo in cui il compositore Stokowski modificò la sua musica. E comunque sì, Una notte sul Monte Calvo fa davvero paura.



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