Gran Torino

Gran Torino

2008 ‧ Drammatico/Thriller ‧ 2 ore

Gli autori ed il saggio regista, Clint Eastwood, portano ancora una volta sul grande schermo temi ormai consueti come il razzismo, la redenzione, la vecchiaia e la criminalità giovanile, senza aver alcuna pretesa di raccontare qualcosa di originale, ma semplicemente un personale punto di vista. Eastwood scava nella sua anima, nella sua saggezza, e con Gran Torino crea un suo testamento su questi temi ormai abusati nel mondo del cinema, regalando al grande pubblico ancora uno straordinario capolavoro di denuncia, oltre che una sua strabiliante performance interpretativa, che rispolvera il suo stellare passato. Interpretando di nuovo in prima persona il suo film, Eastwood mette tutta la sua esperienza di attore consumato e di regista di gran calibro, tirando fuori tutta la sua energia di coriaceo quasi ottantenne, per raccontarci l’ennesima storia: un uomo solo, che ha appena perso sua moglie e che non vuole avere a che fare con la sua famiglia, scopre, in maniera del tutto casuale, di essere molto più simile a quei ‘musi gialli’, così chiamati da lui, che ha combattuto nella guerra di Corea, piuttosto che ai suoi stessi figli o nipoti, speranzosi di godere ben presto della sua eredità. L’altisonante assenza di marcare certe tematiche, è ciò che rende la pellicola unica, dove si vede un vecchio che con occhi color ghiaccio, impugna un fucile ed affronta senza alcuna paura e con uno snervante ghigno ben impresso sul viso, i teppisti che minacciano la sua nuova famiglia. Nonostante il ridondante tema della vecchiaia e l’odore pungente della morte aleggino costanti durante tutto il film, è lo humor del protagonista che bilancia perfettamente ogni cupo e malinconico istante, facendo scorrere agevolmente le due ore di racconto, rette quasi interamente dall’immenso Clint. Con la consapevolezza che nella vita si può e si deve solo andare avanti, a prescindere dal passato, Walt Kowalski non ha quasi mai esitazione, che si tratti di buttar fuori di casa i suoi parenti, di mangiare per la prima volta cibo hmong o di impugnare una delle tante armi che un americano deve per forza tenere in casa. Eastwood non giudica, ma si limita ad osservare il mondo, che è fatto così, le cose accadono e vanno affrontate. Un punto di vista cinico, una totale chiusura verso la religione, la testardaggine e la violenza di cui non può fare ormai a meno, creano una nuova identità di Kowalski. E la sua Gran Torino? E’ il vero osservatore della storia, il narratore muto e sincero di un qualunque racconto di un’America che sta mutando, dove anche gli eroi dei tempi lontani iniziano a comprendere che in guerra non si vince mai.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Gran Torino è un film del 2008 diretto e interpretato da Clint Eastwood.
Walt Kowalski (Clint Eastwood) è un reduce della guerra di Corea. Dopo il congedo, l’uomo è tornato in Michigan, dove ha iniziato a lavorare come meccanico e ora è in pensione.
Walt è un uomo scontroso e suscettibile, rimasto vedovo da poco tempo. Malato di tumore ai polmoni, nasconde la cosa ai figli e ai nipoti, con cui ha un pessimo rapporto. L’unica cosa a cui Walt pare tenere è conservata gelosamente nel suo garage: è la sua Gran Torino del 1972.
L’uomo vive in un difficile quartiere alla periferia di Detroit: i suoi vicini di casa, con i quali ha sempre evitato il benché minimo rapporto, sono una famiglia asiatica di etnia Hmong, spesso vittima di soprusi da parte delle bande del posto, a causa dell’assenza di un capofamiglia adulto.
Un giorno, quando i figli dei suoi vicini vengono minacciati da alcuni malviventi, interviene mettendo in fuga i teppisti. Con questo gesto conquista la stima e il rispetto dell’intera comunità Hmong. Inizialmente il vecchio sembra non apprezzare le attenzioni che riceve come ringraziamento, ma in qualche modo la sua dura corazza si inizia a scalfire.
Le cose cambiano quando il giovane Thao cerca di rubare, fallendo, la Gran Torino di Walt come gesto di iniziazione a una gang. La famiglia del ragazzo, a quel punto, per punirlo, manda il giovane a servire il vicino di casa per una settimana…


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film collezionò una serie di premi internazionali nel 2009:

Insignito Film dell’anno dall’AFI – American Film Institute Awards 2009
Miglior film extraeuropeo ai Nastri d’Argento 2009
Miglior film straniero ai David di Donatello 2009
Miglior film straniero ai Cesar 2010

Nomination come Miglior canzone a Clint Eastwood, Jamie Cullum, Kyle Eastwood, Michael Stevens (II) ai Golden Globes 2009;
Nomination come Miglior attore a Clint Eastwood ai Critics Choice Award 2009;


Curiosità – fonte: www.tuttotek.it

1. Walt, figura cristologica.
Il protagonista di Gran Torino, Walt Kowalski, è stato associato a una figura cristologica. Il personaggio interpretato da Clint Eastwood, infatti, dà la propria vita per il ragazzino che ama come un figlio e lo libera, così, dai tormenti che gli attanagliano il cuore. Nel momento della morte, il corpo di Walt cade a terra con le braccia aperte, in un’immagine che ricorda proprio la crocifissione di Gesù Cristo.

2. La Gran Torino del titolo.
Il titolo del film si riferisce all’auto del protagonista, la Ford Gran Torino, modello coupé molto in voga negli Stati Uniti negli anni Settanta. Il nome Torino deriva dal fatto che gli americani consideravano la città, sede della FIAT e della Lancia, come la Detroit d’Italia.

3. La famiglia che Walt sceglie.
Walt è un vedovo che trascorre le sue giornate in solitudine e che ha un pessimo rapporto coi propri familiari, coi figli e coi nipoti, che lo vedono solo come un uomo vecchio e malato molto vicino alla morte. Per una serie di circostanze, Walt si avvicina al giovane Thao, un ragazzo asiatico che subisce continue provocazioni da parte di una gang di criminali. Per Walt, Thao diventa una sorta di figlio, e sarà a lui che, nel finale, lascerà in eredità la sua Gran Torino.

4. I figli di Clint.
Scott Eastwood, figlio di Clint, è apparso in Gran Torino nel ruolo di Trey ed è accreditato con il suo nome di nascita, Scott Reeves. L’altro suo figlio, Kyle Eastwood, ha lavorato alla colonna sonora del film, ed è stato candidato ai Golden Globe per la Miglior canzone originale (Gran Torino) insieme a Clint Eastwood, Jamie Cullum e Michael Stevens.

5. Lo scontro a fuoco.
In una delle scene finali del film, Walt affronta la gang che tormentava Thao. Quando infila la mano sotto la giacca, come a voler prendere la pistola, i criminali gli sparano uccidendolo. Questo è l’unico film in cui Clint Eastwood perde uno scontro a fuoco, anche se deliberatamente.

6. Il principio e la fine.
Gran Torino ha una struttura circolare. Il film, infatti, si apre con un funerale, quello di Dorothy, la moglie di Walt, e, allo stesso modo, si conclude con un altro funerale, quello dello stesso Walt, come a voler chiudere un cerchio.

7. Gran Torino e La Recluta.
Alla fine del film, appena prima che venga ucciso a colpi di arma da fuoco dai teppisti Hmong, Walt domanda “Avete da accendere?”. Si tratta della stessa frase pronunciata in diverse occasioni da Nick Pulovski, personaggio interpretato da Clint Eastwood in La recluta (1990).

8. Le riprese.
Le riprese di Gran Torino si sono svolte tra Detroit, Warren, Royal Oak e Grosse Pointe Park. I giorni di girato previsti per il film erano trentacinque, ma cast e crew hanno concluso le riprese con due giorni d’anticipo.

9. Walt Kowalski.
Il nome del personaggio di Clint Eastwood in Gran Torino, Walt Kowalski, è il vero nome del leggendario wrestler Walter “Killer” Kowalski.

10. Daisy.
Walt Kowalski è un vecchio burbero e solitario che vive con la sola compagnia del suo cane, Daisy, a cui si rivolge spesso e, in un’occasione, durante il giorno del suo compleanno, legge anche l’oroscopo. Daisy è l’amato retriever di famiglia di Clint Eastwood nella vita reale.



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