Il miglio verde

Il miglio verde

1999 ‧ Film drammatico/Cinema fantastico ‧ 3h 9m

Il pavimento di linoleum verde che porta alla stanza della sedia elettrica, è un tragitto che rievoca vecchie storie insolute e, per chi lo solca, un’ultima sofferta confessione con la sua coscienza. Frank Darabont riesce, grazia al suo stile di regia, a comunicare allo spettatore questa sensazione oltre a sostenere con decisione, che la stessa pena di morte sia una soluzione erronea a prescindere dalla persona che ha commesso quel crimine. La scena chiave è quella in cui Paul (Tom Hanks) chiede a John Coffey (Michael Clarke Duncan) cosa può fare per farlo fuggire dalla giustizia. Tutta l’emotività e l’umanità del “Miglio Verde” è racchiusa interamente in questo confronto fra i due: l’intenso monologo di Duncan davanti ad una recitazione commossa di Hanks è straordinario. Sceneggiatura lineare e compatta, ritmo pacato e tranquillo necessario ad evidenziare il lento scorrere del tempo dei restanti attimi di vita dei condannati a morte. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King.


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Il miglio verde è un film del 1999 diretto da Frank Darabont, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Il protagonista della vicenda è Paul Edgecombe (Tom Hanks), la cui vita è completamente stravolta dall’incontro con il detenuto John Coffey (Michael Clarke Duncan). Nel 1935 Paul lavora presso il Miglio Verde, soprannome del braccio della morte di Cold Mountain. Accusato di aver ucciso due gemelline, John viene condannato alla pena capitale ed è incarcerato nel Miglio. Nonostante la sua stazza gigantesca, l’uomo è molto scosso e impaurito e questo spinge Paul a non credere che possa essere del tutto malvagio. Mentre il perfido e sadico collega Percy Wetmore (Doug Hutchison) tortura chiunque gli capiti a tiro, Coffey si mostra gentile con tutti e salva un piccolo topolino, in seguito adottato dal detenuto Del (Michael Jeter). I continui soprusi di Percy spingono Paul a stringere un patto con l’odioso collega: avrebbe avuto potere decisionale sulla prossima esecuzione, a patto che poi avesse fatto domanda di assunzione presso un centro psichiatrico. Intanto, il direttore e amico di Paul, Hal Moores (James Cromwell) scopre che a sua moglie è stato diagnosticato un tumore. In carcere arriva un nuovo criminale: ‘Wild Bill’ Wharton (Sam Rockwell) che mette a soqquadro l’intero braccio della morte, poiché è totalmente fuori controllo. Paul, suo malgrado, si pentirà amaramente di aver fatto organizzare l’esecuzione di Del a Percy, e scoprirà delle doti straordinarie di Coffey che lo aiuteranno nella sua vita privata. Così, l’uomo comprenderà che John è molto di più che un semplice criminale e, fidandosi di lui, opterà per una mossa azzardata per aiutare Moores. John, entrato in sintonia con Paul, gli mostrerà la verità sul suo crimine, ma il carceriere non potrà nulla contro la ferma decisione di Coffey…


Cast – fonte: trovacinema.repubblica.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.cinema.we-news.com

Il miglio verde ottenne 4 nomination agli Oscar del 2000:

Nomination Miglior film
Nomination Miglior attore non protagonista a Michael Clarke Duncan
Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Frank Darabont
Nomination Miglior suono a Willie D. Burton, Robert J. Litt, Elliot Tyson, Michael Herbick


Curiosità – fonte: www.noidegli8090.com

Come già accennato nel primo paragrafo, Il Miglio Verde nasce come libro, scritto dal maestro Stephen King. L’adattamento cinematografico modificò diverse cose. Leggiamo quali:

  • La storia di Paul è ambientata nel 1935, mentre nel libro è ambientata nel 1932.
  • Nel film, Paul si emoziona di fronte a un vecchio film, “Cappello a cilindro” e racconta alla sua amica Elaine la storia di John Coffey. Nel libro, invece, Elaine legge la storia che Paul ha cominciato a scrivere poco prima di incontrare il signor Jingles, che funge da segnale per liberarsi di quei vecchi ricordi. Anche nel libro è comunque presente un riferimento cinematografico, quando Paul rimane sconvolto dopo aver visto alla televisione Richard Widmark, ne “Il bacio della morte“, per la sua incredibile somiglianza con Wharton.
  • Nel film manca il personaggio di Brad Dolan, il malvagio inserviente della casa di riposo che perseguita Paul. All’inizio del film si fa solo vagamente riferimento alla “caposala”, dicendo che si arrabbierebbe molto se sapesse delle passeggiate di Paul. Nel libro Paul ribadisce più volte la somiglianza tra il suo comportamento e quello di Percy, infatti entrambi maltrattano e deridono i loro “curati”, ossia gli anziani ospiti della casa di riposo per Brad e i detenuti per Percy. Nel finale del libro addirittura Paul parlando a Brad scambia il suo nome con quello di Percy.
  • Nel film, rispetto al libro, c’è un certo sfasamento nell’ordine temporale in cui i detenuti arrivano al Miglio. John Coffey arriva quando Arlen Bitterbuck non è ancora stato giustiziato, mentre nel libro Bitterbuck incontra solo Eduard Delacroix ed un altro detenuto, il Presidente, che nel film non viene mostrato.
  • Un certo numero di imprecisioni riguardano la storia del topolino. Nel libro, il signor Jingles arriva al miglio già prima della comparsa di Delacroix, ed ha infatti l’abitudine di visitare le celle vuote come se stesse cercando qualcuno, mentre nel film la venuta del topolino è successiva a quella del cajun. Inoltre, il signor Jingles sembra accettare il cibo che gli viene offerto da Bill Dodge, mentre nel libro lo rifiutava perché sapeva che era uno stagionale. Infine, nell’ultima scena del film il topolino viene mostrato ancora vivo, e quindi sopravvive, ad Elaine Connelly, mentre nel libro muore di vecchiaia il giorno in cui Paul lo mostra alla sua amica.
  • La disposizione spaziale del Miglio Verde è invertita nel film rispetto al libro: nella storia di King, infatti, la sedia elettrica si trova sulla destra, nel film il corridoio è a sinistra. Anche i detenuti sono messi in posizioni leggermente diverse, poiché Delacroix si trova nella cella di mezzo sul lato destro del Miglio invece di trovarsi proprio davanti a Coffey.
  • Il racconto dell’odio tra Percy e Delacroix presenta alcune differenze: nel film infatti non è presente la scena dell’arrivo del cajun, quando Percy lo malmena accusandolo di averlo palpato, ma è stata inserita un’altra scena in cui Percy spezza le dita di Delacroix con un colpo di manganello per averlo deriso dopo che Paul l’ha cacciato dal Miglio.
  • Nel film, dopo l’esecuzione di Bitterbuck, è Percy stesso a chiedere a Paul di poter “stare in prima fila” alla morte di Delacroix, mentre nel libro è Moores a suggerirgli l’idea.
  • Hammersmith, con cui Paul va a parlare dopo che John Coffey lo ha guarito, nel film è l’avvocato difensore di questi, mentre nel libro è un giornalista che ha scritto gli articoli sul processo. Inoltre, mentre nel libro i due figli di Hammersmith sono gemelli, nel film si nota chiaramente che la bambina è più grande.
  • Nel film è stato inserito un errore: in ben due scene, infatti, si nota i detenuti Wharton e Delacroix portano la cintura come parte integrante della divisa carceraria. Nel libro viene invece rimarcato come i condannati non dispongano né di cintura né di lacci per le scarpe, per timore che vi si possano impiccare.
  • Durante il pranzo in cui Paul propone a Brutal, Harry e Dean di portare Coffey da Melinda Moores, non spiega come mai sia così sicuro che Coffey è innocente, ma la presenta solo come una sua convinzione. Viene quindi eliminata la parte della scarpa, in cui Paul dimostra che Coffey non sa annodare un laccio (e quindi non avrebbe potuto riannodare il cartoccio del suo pranzo dopo aver nutrito Bowser), e la spiegazione delle incessanti parole di Coffey su come non sia riuscito a rimediare al danno fatto alle bambine. Inoltre, in questa circostanza emergono delle differenze tra libro e film nella composizione delle famiglie delle guardie: Paul dice di avere un figlio già grande (nel libro sono due), mentre Dean avrebbe due bambini “ed uno in arrivo” (nel libro ha solo i primi due) e Harry avrebbe due figlie (nel libro è scapolo e senza eredi, come Brutal).
  • In generale, il personaggio di Coffey è molto più loquace nel film che nel libro: in quest’ultimo, infatti, l’unico discorso lungo di Coffey avviene quando questi tranquillizza Paul sul suo desiderio di andarsene al più presto. Nelle restanti parti del racconto, John Coffey si limita quasi sempre a piangere.
  • Mentre, nel libro, Brutal esprime il timore di finire all’inferno per aver giustiziato un dono di Dio, nel film questo concetto viene pronunciato da Paul durante il suo ultimo discorso con Coffey.
  • Durante l’esecuzione di Coffey, nel libro è Brutal ad essere “messo fuori”, anche se alla fine dovrà essere Paul a dare l’ordine di far partire la scarica elettrica; nel film, invece, l’intera operazione è comandata da Paul.
  • Nel libro John Coffey pesa 127 kg, nel film invece 150 kg.

A differenza di quasi tutti gli altri film basati sui romanzi di Stephen King, non a caso definito da sempre “maestro del brivido”, ne Il miglio verde il sovrannaturale non sfiora mai la dimensione horror, anzi, è inteso in chiave positiva, spirituale. Le scene in cui Coffey assorbe ed espelle il male altrui sono forti ma liberatorie, mentre i veri “demoni” sono i colleghi di Edgecomb/Hanks (vedi il perfido Percy/DougHutchison), esecutori sadici e senza scrupoli che sono più maligni degli effettivi condannati a morte.

Le scene ambientate all’esterno e all’interno del carcere sono state girate presso il Tennessee State Prison, penitenziario che un tempo ospitava il braccio della morte dello stato americano.

Michael Clarke Duncan, l’interprete di John Coffey, è deceduto a soli 54 anni nel settembre del 2012 in seguito ad un infarto del miocardio che lo colpì nel luglio dello stesso anno.



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