Jojo Rabbit

Jojo Rabbit

2019 ‧ Commedia/Guerra ‧ 1h 48m

Jojo Rabbit è un film notevole in cui Taika Waititi riesce a bilanciare abilmente commedia e dramma, affrontando un tema delicato come la Seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto con un approccio satirico ma rispettoso. Il film provoca risate senza perdere profondità emotiva, dimostrando la bravura di Waititi sia come regista che come sceneggiatore. Uno degli aspetti più apprezzabili del film è la performance degli attori. Roman Griffin Davis, nel ruolo di Jojo, offre una prova incredibilmente convincente per un attore così giovane. Scarlett Johansson, nel ruolo della madre di Jojo, Rosie, aggiunge calore e umanità al film. Anche Taika Waititi, nel ruolo di un surreale e caricaturale Adolf Hitler, riesce a portare un tocco di umorismo assurdo che ridimensiona l’immagine del dittatore. La colonna sonora, le scenografie ed i costumi arricchiscono ulteriormente l’esperienza visiva del film, creando un contrasto tra la leggerezza stilistica e la pesantezza tematica. Uno dei punti di forza di Jojo Rabbit è il suo messaggio centrale: l’importanza della tolleranza, dell’amore e della capacità di vedere l’umanità negli altri, anche in circostanze estremamente difficili. Il film mostra come odio e pregiudizio possano essere superati attraverso conoscenza e comprensione. Dal punto di vista tecnico, il film è realizzato con grande competenza. Waititi dimostra una notevole abilità nel bilanciare toni contrastanti, passando con fluidità dalla commedia al dramma. La sceneggiatura è incisiva, con dialoghi che riescono ad essere sia divertenti che profondi. Le performance degli attori sono di altissimo livello. Roman Griffin Davis è straordinario soprattutto considerando la sua giovane età e la complessità del personaggio. Scarlett Johansson, Thomasin McKenzie e Sam Rockwell offrono interpretazioni memorabili che aggiungono profondità emotiva alla narrazione. La direzione della fotografia, curata da Mihai Malaimare Jr., è eccellente: viene utilizzata una palette di colori vivida e luminosa, creando un contrasto interessante con il contesto oscuro della guerra; le inquadrature sono ben composte, contribuendo a creare un’atmosfera nostalgica e surreale. Quanto al montaggio, a cura di Tom Eagles, è preciso e ritmico, mantenendo un equilibrio tra le diverse tonalità del film; il ritmo è ben gestito, con transizioni fluide che mantengono il pubblico coinvolto sia nelle scene comiche che in quelle drammatiche. La colonna sonora, composta da Michael Giacchino, gioca un ruolo cruciale nel creare l’atmosfera del film: le scelte musicali, che includono sia musica orchestrale che brani contemporanei, danno al film un tono unico e riconoscibile. La scenografia ed i costumi sono curati con grande attenzione ai dettagli. Contribuiscono a ricreare l’ambientazione storica in modo autentico, mantenendo un tocco stilizzato che si adatta bene al tono del film. I costumi aiutano a delineare i personaggi e la loro evoluzione. Gli effetti visivi sono utilizzati in modo sobrio ma efficace, senza mai sopraffare la narrazione. Il make-up, specialmente quello per il personaggio di Adolf Hitler interpretato da Waititi, è ben fatto ed aggiunge un tocco di comicità visiva. In sintesi, Jojo Rabbit è un film tecnicamente ben realizzato. Ogni aspetto della produzione è curato con attenzione, creando un’opera visivamente accattivante, emotivamente coinvolgente e narrativamente soddisfacente.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Jojo Rabbit, film diretto da Taika Waititi, è la storia di un dolce e timido bambino tedesco di dieci anni, Jojo Betzler (Roman Griffin Davis), soprannominato “Rabbit“, appartenente alla Gioventù hitleriana durante i violenti anni della Seconda guerra mondiale. Siamo nella Germania del 1944, il padre di Jojo è al fronte in Italia, mentre sua madre, Rose (Scarlett Johansson), si prende cura di lui, dopo la morte della sorella. Il bambino trascorre le sue giornate in compagnia di Yorki, il suo unico vero amico, e frequentando un campo per giovani nazisti, gestito dal capitano Klenzendorf (Sam Rockwell). Sebbene sia considerato strambo dai suoi coetanei, il ragazzo si sente un nazista avvantaggiato perché ha un amico immaginario molto particolare: una versione grottesca e caricaturale di Adolf Hitler (interpretato dallo stesso regista del film Taika Waititi). Jojo odia gli ebrei, nonostante non ne abbia mai visto uno, è fermamente convinto che sia giusto ucciderli. La sua visione nazista del mondo cambia completamente quando scopre che sua madre nasconde in soffitta una ragazza ebrea (Thomasin McKenzie). Da questo momento in poi Jojo dovrà fare i conti con i dubbi sorti riguardo il nazionalismo e in questo dissidio interiore verrà aiutato soltanto dal suo amico immaginario Adolf.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben sei nomination ai Premi Oscar del 2020 e vinse come:

  • Miglior sceneggiatura non originale a Taika Waititi

Le altre candidature furono:

  • Nomination Miglior film
  • Nomination Miglior attrice non protagonista a Scarlett Johansson
  • Nomination Miglior scenografia a Ra Vincent
  • Nomination Migliori costumi a Mayes C. Rubeo
  • Nomination Miglior montaggio a Tom Eagles

Curiosità – fonte: blog.screenweek.it

1 – Taika Waititi nelle sue ricerche per il film si rese conto che la Germania al tempo della Seconda Guerra Mondiale era molto meno triste e dark di ciò che la cinematografia di genere ha tramandato e perpetua ancora oggi: in linea con i toni di Jojo Rabbit, ha quindi voluto realizzare le scenografie ed i costumi per la pellicola basandosi su uno stile fashion e allegro.

2 – Taika Waititi vanta una forte discendenza ebrea: quando gli fu chiesto perché avesse deciso di interpretare Adolf Hitler il regista rispose “La risposta è semplice: quale modo migliore di dirgli Fuck You?”.

3 – Nella scena in cui una congregazione di nazisti visita la casa di Jojo, il saluto Heil Hitler viene ripetuto per ben 31 volte nel giro di un solo minuto.

4 – Accanto ai temi palesi, Taika Waititi ha voluto sottolineare anche alcuni aspetti secondari della sua pellicola ma comunque per lui importantissimi: secondo il regista infatti Jojo Rabbit è anche una lettera d’amore a sua madre ed ai genitori single di ogni dove.

5 – In una scena, il personaggio di Adolf Hitler veste un tradizionale copricapo dei Nativi Americani: si tratta di un riferimento alla grande passione del vero Hitler per lo scrittore Karl May, autore di narrativa basata sui Nativi Americani che negli anni precedenti alla Guerra era popolarissimo in Germania.

6 – Anche se i dialoghi del film sono stati girati totalmente in inglese, tutte le scritte o i testi stampati visibili nella pellicola sono riportati in tedesco.

7 – Elsa racconta a Jojo che il suo Nathan l’ha chiesta in sposa sulle rive del Fluss: non si tratta in realtà di un vero fiume della Germania, ma della parola tedesca che significa appunto “fiume”. Con questo espediente, si è voluto quindi dare una connotazione di incertezza riguardo la città in cui si svolgono le vicende.

8 – Sam Rockwell ha rivelato di aver studiato con un coach per apprendere appieno l’accento corretto del suo personaggio, e di aver deciso di comune accordo con Waititi di interpretarlo come un Bill Murray o un Walter Matthau con accento tedesco.

9 – La sceneggiatura del film è stata scritta da Taika Waititi nel 2011, ed è quindi da considerarsi rispetto alla sua carriera da sceneggiatore inserita fra Boy (2010) e Vita da Vampiro – What We Do in the Shadows (2014).

10 – La Hitler Youth (Hitler-Jugend in lingua originale) è davvero esistita: fondata nel 1922 e dichiarata illegale all’indomani della fine della Guerra, si trattò di una delle organizzazioni paramilitari naziste più vecchie ed importanti dell’epoca, destinata ad addestrare i futuri membri delle truppe della Germania nazista.

11 – Alcune vicende storiche non vengono riportate correttamente nel film a livello di timeline: nello specifico, vengono citati l’attentato alla vita di Hitler e l’arrivo degli americani in Francia come se il primo fosse avvenuto precedentemente al secondo, mentre in realtà si verificò l’opposto. Il supposto errore può essere però sanato dalla mancanza di informazione che affliggeva la Germania durante la Guerra, soprattutto in relazione agli avvenimenti storici della nazioni nemiche.

12 – Elsa si riferisce ad Hitler apostrofandolo come un “Patetico piccolo uomo neanche in grado di farsi crescere una barba decente“. In realtà, storicamente fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale Hitler vantava una barba lunga e folta, che dovette tagliare poiché non permetteva alla maschera antigas di aderire al suo viso.

13 – Taika Waititi, che ha anche diretto Thor Ragnarok, ha avuto un ruolo nel Marvel Cinematic Universe così come Scarlett Johannson e Sam Rockwell: il primo è ancora oggi l’interprete di Korg, la seconda saluterà il ruolo della Vedova Nera nel film stand-alone sul personaggio in arrivo mentre l’ultimo ha interpretato Justin Hammer in Iron Man 2.

14 – La prima volta che una bandiera americana viene mostrata nel film, questa presenta 50 stelle anziché 48, come sarebbe stato cronologicamente corretto. Le bandiere visibili in seguito sono invece corrette.

15 – L’idea di un Hitler immaginario creato dalla mente di un bambino viene resa anche a livello visivo non solo dall’interpretazione di Taika Waititi, ma anche dall’uso di alcuni accorgimenti a livello di costume, come una fisicità non aderente a quella “ufficiale”, un’età più o meno visibile a seconda del caso o una diversa colorazione della stessa uniforme.

16 – Interpretando il ruolo di Hitler nel film che ha diretto, a Taika Waititi è capitato spesso di dover lavorare vestendo il costume di scena: il regista a confessato di essersi sentito spesso a disagio nel dirigere all’interno dei panni del personaggio.

17 – Nonostante il film sia ambientato in Germania, le riprese sono state effettuate quasi interamente a Praga.

18 – L’ultima volta in cui il personaggio di Adolf Hitler appare sullo schermo, presenta delle ferite d’arma da fuoco alla testa che sottolineano il suo avvenuto suicidio.

19 – La canzone finale che chiude la pellicola è Heroes di David Bowie, che racconta la storia di due amanti separati dal Muro di Berlino.

20 – Scarlett Johannson è candidata agli Oscar come Migliore Attrice non Protagonista per Jojo Rabbit e come Migliore Attrice Protagonista per Storia di un Matrimonio: se l’Academy deciderà di assegnarle entrambi i premi l’attrice registrerà un primato storico.



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