Parasite

Parasite

2019 ‧ Thriller/Drammatico ‧ 2h 12m

L’Oscar al miglior film, il primo Oscar assegnato ad un film non in lingua inglese, è stato consegnato al cast artistico e tecnico sud-coreano per la realizzazione del capolavoro intitolato Parasite. Una vera e propria rivoluzione dell’Academy a cui non siamo stati mai abituati e che ha visto consegnare altre tre statuette, fra cui quelle prestigiose che incoronano Bong Joon Ho a miglior regista e miglior sceneggiatore originale, le cui fondamenta sono la lotta di classe in un paese in cui l’argomento è assolutamente tabù. Questa incoronazione è quasi una testimonianza dell’Academy al riconoscimento del talento oltre i confini a stelle e strisce. Settimo sigillo di Bong Joon Ho che nasconde vari strati narrativi: si va dalla commedia grottesca al dramma familiare, passando per l’horror ed il melò, senza rendere mai indigesta la narrazione, in quanto è tutto sapientemente dosato e mescolato. Joon Ho si addentra nelle acque torbide della società in cui vive nel suo Paese, e porta gli argomenti di denuncia sul grande schermo con passione mista a rabbia. Lo ha fatto con Memories of Murder, in cui mescolava thriller e cronaca del mondo rurale per denunciare l’inettitudine di un gruppo di poliziotti di campagna alle prese con un serial killer. Così in The Host, altra denuncia, stavolta contro la realtà ambientalista e lo fa mescolando la satira politica al melodramma familiare. E poi c’è Mother, un dramma psicologico che vede una madre come tante fronteggiare il sistema, prima, i suoi principi, poi, con l’unico fine: provare l’innocenza di suo figlio. Il capolavoro Parasite arriva dopo due produzioni internazionali, in cui l’autore/regista calibra il tiro: dalla ribellione marxista trasportata da un inarrestabile treno futurista, lo Snowpiercer, da cui prende il nome la pellicola, ad Okja, una favola critica sul capitalismo “etico” basata su un maiale transgenico. E’ qui che nasce tutta la sua rabbia canalizzata in arte pura, il suo personale bisogno di tornare a casa per fare a pezzi il cosiddetto “korean dream”, è qui che nasce Parasite. L’incontro tragicomico fra due mondi contrapposti: una famiglia di truffatori che vive di stenti in un umido seminterrato privo dell’ormai indispensabile connessione wifi, si specula ad una famiglia ricca la cui unica necessità è quella di essere all’altezza della propria immagine, mentre trascorre la sua quotidianità nei meandri di perfette forme geometriche di una villa da copertina. Il punto di incontro che Bong Joon Ho serve alla storia è il lavoro, ovvero quando la famiglia disagiata riesce ad insinuarsi come un parassita nella vita della ricca famiglia, creando un unico nucleo che diviene ben presto un covo di dipendenze pronto ad esplodere in mille pezzi di fronte alla cruda realtà. E’ facile intuire come l’autore punti il dito sulla brutalità di un mondo che sembra aver perso i suoi punti di riferimento politici e morali, il cui rischio è quello di essere schiavi del consumismo.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Parasite, film diretto da Joon-ho Bong, è un dramma che racconta la storia della famiglia Kim, formata dal padre Ki-taek (Kang-ho Song), un uomo privo di stimoli, una madre, Chung-sook (Hye-jin Jang), senza alcuna ambizione e due figli, la 25enne Ki-jung (So-dam Park) e il minore, Ki-woo (Woo-sik Choi). Vivono in uno squallido appartamento, sito nel seminterrato di un palazzo, e sono molto legati tra loro, ma senza un soldo in tasca né un lavoro né una speranza per un futuro roseo. A Ki-woo viene la perversa idea di falsificare il suo diploma e la sua identità per reinventarsi come tutor e impartire lezioni a Yeon-kyuo (Yeo-jeong Jo), la figlia adolescente dei Park. Quest’ultimi sono una ricca famiglia, che, al contrario dei Kim, vivono in una grande villa, grazie ai guadagni del patriarca, dirigente di un’azienda informatica.
Ki-woo insegna principalmente inglese alla ragazza a un ottimo prezzo, cosa che genera entusiasmo e speranza nella suoi parenti. Il ragazzo, notando come alla figlia minore dei Park piaccia disegnare, ha la subdola idea di inventare che sua sorella Ki-jung è un’insegnante d’arte, permettendo anche a lei di infiltrarsi nella loro vita. Le due famiglie non sanno, però, che questo incontro è solo l’inizio di una storia strana, che porterà i Kim a introdursi sempre più nella routine dei Park, come un parassita fa con un organismo estraneo.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben sei candidature ai Premi Oscar del 2020, portandosi a casa quattro statuette:
Miglior film
Miglior film internazionale
Miglior regia a Bong Joon-ho
Miglior sceneggiatura originale a Bong Joon-ho

Le altre nomination furono:
Nomination Miglior scenografia a Ha-jun Lee
Nomination Miglior montaggio a Jin-mo Yang


Curiosità – fonte: gogomagazine.it

1. Tra le curiosità principali di questa pellicola, una riguarda l’Italia. In una scena possiamo sentire in sottofondo la nota canzone In ginocchio da te. Il brano di Gianni Morandi aggiunge un ingrediente italiano a questo fantastico lungometraggio.

2. L’ispirazione per questo film è arrivata da un’esperienza reale. Ai tempi dei suoi studi universitari, Bong Joon-ho ha lavorato come tutor per una famiglia benestante. Un ruolo che ha in comune con uno dei protagonisti della storia.

3. La casa della famiglia Park che costituisce la location principale di questo lungometraggio è stata progettata dal regista. Egli, collaborando con lo scenografo Lee Ha Jun, ha costruito quest’abitazione per adattarla in ogni minimo particolare alla trama. Totalmente diversa, invece, è la casa dei Kim. Questa è stata realizzata in un deposito d’acqua. Gli arredi, invece, provengono da vecchie case abbandonate.

4. Questo lungometraggio sarebbe potuto non essere a questa edizione degli Oscar 2020. Lo stesso regista Bong Joon-ho, in un’intervista, ha affermato che inizialmente questo film era pensato per il teatro. Un suo amico gli suggerì di adattarlo per creare uno spettacolo teatrale. Tuttavia, lo stesso regista ha affermato di aver optato per il cinema, a causa dell’alto numero di location presente in questa trama.

5. Due degli attori di Parasite sono stati scelti prima di terminare la sceneggiatura. Bong Joon-ho ha affermato di aver ingaggiato Kang-ho Song senza svelargli nessun dettaglio sul film. Questi è un amico di vecchia data che ha subito accettato il lavoro, così come ha fatto Park So-dam. Anche quest’ultimo ha accettato il suo ruolo senza prima poter leggere l’intero copione.

6. Il regista di Parasite è anche l’autore della prima canzone che apre i titoli di coda. Il brano è cantato da Woo-sik Choi, uno degli attori del cast.



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