TheDeparted

The Departed – Il bene e il male

2006 ‧ Thriller/Giallo ‧ 2h 31m

Dopo grandi capolavori che hanno segnato gli ultimi 30 anni del secolo scorso, arriva nelle sale un altro grande film con il tocco alla Scorsese, The Departed. Cosa potrà mai dire ancora Martin Scorsese sul gangster movie che non abbia già ampiamente detto in pellicole che hanno segnato la storia del cinema, in pellicole come Taxi Driver, Toro Scatenato, Quei Bravi Ragazzi, Casinò. Eppure, il suo genio e la sua bravura sono stati capaci di riadattare una pellicola made in Honk Kong, “Internal affairs”, ambientando la storia a Boston, una location abbastanza inusuale del cinema contemporaneo, nella comunità criminosa irlandese, grazie anche all’ottimo lavoro di William Monahan, che ne ha curato la sceneggiatura. Una storia intricata che ti divora l’attenzione fotogramma dopo fotogramma, che ti immerge appieno nelle location facendoti completamente perdere il senso del tempo, facendoti divenire “parte” della storia. The Departed, il cui significato viene dai “faithful departed” (letteralmente “fedeli defunti”), ovvero persone defunte della comunità cristiana americana, prevede una figura centrale, quella del boss irlandese Frank Costello (Jack Nicholson) e il suo figlioccio Colin Sullivan (Matt Damon) infiltrato nella polizia, dalla quale invece viene espulso Billy Costigan (Leonardo DiCaprio) per essere infiltrato a sua volta nella banda di Costello. E per quei pochi che non hanno avuto ancora il piacere di vedere questo capolavoro, dico che non finisce mica qui! Ci sono rapporti padre-figlio, c’è il peso delle origini, c’è la comunità e le etichette che ti appiccica addosso, e si finisce per non sapere per chi fare il tifo, non si capisce dove sia il bene o il male: Costello dice che non c’è differenza fra poliziotti o criminali, una volta davanti a una pistola. La forza del film è quella di tenere alta, altissima la tensione per le 2 ore e 31 minuti del suo svolgimento, senza che accada nulla di straordinario, ma si vive, in modo particolarmente realistico, la storia. Straordinarie le interpretazioni, innanzitutto quella di un Leonardo DiCaprio al top della sua carriera, una prova memorabile, dove l’ex ragazzino prodigio ci regala una grande prova di recitazione, con il viso sempre corrucciato, sentore di grande disagio interiore del personaggio interpretato, che viene trasmesso perfettamente allo spettatore. Giganteggia, al pari suo, un Jack Nicholson finalmente degno delle sue interpretazioni risalenti a più di vent’anni fa, un cattivo atipico ma perfetto e credibilissimo. E prima di Matt Damon, bravo e coerente nel suo ruolo, e di Vera Farmiga, bellissima psichiatra contesa dai due protagonisti, vengono le interpretazioni di Martin Sheen, di Mark Wahlberg e, soprattutto, di un ritrovato Alec Baldwin. E alla fine si esce dalla sala scossi dalla storia, completamente presi dalle vicende magari così lontane da noi, immedesimandosi nei personaggi, con un mucchio di dubbi e domande sulla giustizia umana e divina, e con la sensazione di avere visto un vero e proprio capolavoro.


Trama – fonte: www.comingsoon.it

The Departed – Il bene e il male è un film del 2006 diretto da Martin Scorsese che racconta la vicenda di un boss mafioso, Frank Costello (Jack Nicholson), che decide di far infiltrare una talpa nella polizia senza sapere però che la polizia ha architettato lo stesso piano. A Boston, il dipartimento della polizia dello stato del Massachusetts è intenzionata a porre fine all’impero del boss irlandese Frank Costello agendo dall’interno. Per questa ragione il capo della polizia Queenan (Martin Sheen) recluta segretamente un giovane ragazzo cresciuto nei sobborghi criminali di Boston di nome Billy Costigan (Leonardo DiCaprio), per svolgere un’operazione sotto copertura allo scopo di incastrare Costello infiltrandosi nella sua banda.
Contemporaneamente, il figlioccio di Frank Costello chiamato Colin Sullivan (Matt Damon), è riuscito a farsi strada nella polizia di stato conquistandosi un posto all’interno dell’unità speciale anticrimine e viene scelto per seguire proprio la delicata missione che ha come obiettivo la distruzione di Costello.
Ma quello che la polizia non sa è che Colin è una talpa di Costello a cui passa sottobanco le informazioni segrete della polizia. Nel frattempo anche Costigan riesce, non senza problemi, a guadagnarsi la fiducia del boss, che lo arruola nella sua banda e lo fa partecipare alle sue operazioni criminali. Rischiando più volte di essere scoperto, Billy inizierà a tenere aggiornata la polizia sulle mosse del boss, ma quando si accorge che la banda di Costello riesce a mandare a vuoto tutte le incursioni della polizia, l’agente sotto copertura intuisce che c’è una talpa all’interno della polizia.
Allo stesso modo anche il boss mafioso si rende conto che tra i suoi scagnozzi è presente un infiltrato. Tra tradimenti, inseguimenti e scambi di identità, Costigan e Sullivan avranno un incarico speculare: scoprire sé stessi.


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne ben cinque candidature ai Premi Oscar del 2007, portandosi a casa quattro statuette:

Miglior film
Miglior regia a Martin Scorsese
Miglior sceneggiatura non originale a William Monahan
Miglior montaggio a Thelma Schoonmaker.

Le altre nomination furono:
Nomination Miglior attore non protagonista a Mark Wahlberg


Curiosità – fonte: cinema.fanpage.it

1 – La “X”.
Nel film, Martin Scorsese mette una ‘X’ nei pressi di chiunque stia per morire. Si tratta di un chiaro riferimento a “Scarface – Lo sfregiato”, di Howard Hawks.

2 – L’ispirazione di Mark Wahlberg.
Mark Wahlberg ha dichiarato di aver basato la sua performance di Dignam sui poliziotti che lo hanno arrestato, circa due dozzine di volte, quando era giovane.

3 – Il personaggio di Jack Nicholson.
Il personaggio interpretato da Jack Nicholson, Francis “Frank” Costello, come l’omonimo mafioso italo-americano, è ispirato alla figura di James Bulger, un boss della mala irlandese di Boston, nella lista dei 10 criminali considerati più pericolosi dall’FBI, catturato dopo una fuga di 16 anni in California, il 23 giugno 2011 a 81 anni, ricercato in relazione a 19 omicidi.

4 – La stessa scena per De Niro e DiCaprio.
Molti di voi ricorderanno la scena del film “Cape Fear – Il promontorio della paura”, di Martin Scorsese, in cui Max Cady (Robert De Niro), tatuato e a petto nudo, viene inquadrato in cella mentre fa dei piegamenti sulle braccia. In cella, Costigan (Leonardo DiCaprio), anche lui tatuato e a petto nudo, esegue lo stesso esercizio.

5 – Brad Pitt al posto di Matt Damon.
Inizialmente, Brad Pitt fu ingaggiato per il ruolo di Colin Sullivan, ma alla fine rifiutò per girare “Babel” (2006) di Alejandro Gonzalez Inarritu. Tuttavia, l’attore ha prodotto il film con la sua (e di Jennifer Aniston) casa di produzione, la Plan B. Il ruolo di Sullivan è andato poi a Matt Damon.

6 – La parodia dei Simpson.
The Debarted”,  13° episodio della 19esima stagione de “I Simpson”, è una chiara parodia del film di Scorsese.

7 – La canzone dei Rolling Stones.
All’inizio del film, si sente la canzone dei Rolling StonesGimme Shelter”, utilizzata da Scorsese anche nel film “Quei bravi ragazzi” (quando il protagonista del film, Ray Liotta, raffina la cocaina pronta allo spaccio nella casa della sua amante) e in “Casinò” (nella scena in cui i poliziotti uccidono il mafioso che teneva un sandwich in mano).

8 – Le attrici considerate per il ruolo di Madolyn.
Per il ruolo di Madolyn, Scorsese aveva pensato ad un’attrice famosa ed era indeciso tra Kate Winslet, Emily Blunt e Hilary Swank, ma alla fine decise di assoldare Vera Farmiga, che all’epoca già aveva girato varie pellicole, ma era un volto relativamente più “fresco” e non popolarissimo.

9 – 4 Oscar.
Il film ha portato a casa ben 4 premi Oscar (Miglior film, Migliore regia, Migliore sceneggiatura non originale e Miglior montaggio) oltre a una caterva di altri premi.

10 – Il significato nascosto.
The Departed” è ricco di significati nascosti, ma soprattutto nel finale, ce n’è uno che non dovete lasciarvi sfuggire: sullo sfondo della cupola d’oro, un topo (creato totalmente in digitale) cammina sulla ringhiera del balcone di Colin Sullivan. Ciò sta a significare che nulla è come sembra e che c’è del marcio, (tale da attirare un ratto) anche in un lussuoso interno per persone ricche.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito raccoglie i Cookie DoubleClick (per info leggi la Privacy Policy). Fai clic qui per disattivarlo.