Il Profeta

Il profeta

2009 ‧ Drammatico/Giallo ‧ 2h 35m

L’autore e regista francese Jacques Audiard torna al cinema con Il profeta, un film capolavoro in cui è egli stesso a mettere in discussione la sua idea di cinema, spingendola agli estremi del suo sapere, con colpi artistici inattesi, rispetto al suo cinema visto sin’ora. Sia chiaro, i lavori precedenti di Audiard avevano una sapiente pennellata noir, ma Il profeta offre una sceneggiatura pienamente incentrata su tali stilemi, raccontando la crescita umana di un giovanissimo delinquente di origini magrebine che, in carcere, sfrutterà le sue abilità e la sua intelligenza per scalare i ranghi della criminalità lì presente, spingendosi fino alle estreme conseguenze delle sue azioni. Ritroviamo, con una maturità nettamente superiore, un’estetica rigorosissima, precisa, affascinante, capace di immergere lo spettatore in un microcosmo violento ed iperrealista come quello del carcere, inserendo piccoli interessanti inserti mirati a narrare la psicologia e l’inconscio del protagonista Malik (Tahar Rahim). Rahim è alla sua prima prova d’attore veramente importante: la sua aderenza fisica al personaggio e la grandiosa precisione con cui riesce a delineare la vita interiore soltanto attraverso piccolissimi gesti, rendono la sua interpretazione una delle più efficaci viste al cinema in quel periodo. Gran Premio della Giuria a Cannes, vincitore del BAFTA come miglior film straniero, candidato all’Oscar nella stessa categoria, Il profeta è un lungometraggio dalla coerenza interna straordinaria, che eleva una storia di genere ad un’idea di cinema totalmente personale, con una lucidità ed una padronanza tale da permettersi il lusso di utilizzare citazioni esplicite, proprie di numerosi prison-movie e crime-movie senza che queste risultino artefatte o decontestualizzate rispetto alla storia narrata. Il risultato ottenuto da Audiard con quest’opera è encomiabile, meritevole del grande successo di critica che il film ancora riscuote.

 


Trama – fonte: www.comingsoon.it

Condannato a sei anni di prigione, Malik Ed Djebena non sa né leggere né scrivere. Fin dal suo arrivo, con i suoi 18 anni, è il più giovane e fragile dei detenuti del carcere. Rapidamente finisce sotto il giogo di un gruppo di detenuti corsi che fanno il bello e il cattivo tempo nell’istituto. Il ragazzo impara rapidamente e dopo alcune “missioni” portate a termine, si conquista la fiducia dei corsi. Ma altrettanto rapidamente, Malik utilizza la sua intelligenza per sviluppare discretamente la sua rete di interessi…


Cast – fonte: www.comingsoon.it


Trailer


Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it

Il film ottenne una candidature ai Premi Oscar del 2010:

Nomination Miglior film straniero

Curiosità – fonte: www.comingsoon.it

1. Gran Premio della Giuria al 62esimo Festival di Cannes (2009).

2. Candidato all’Oscar 2010 come miglior film straniero.


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