Il curioso caso di Benjamin Button
David Fincher, noto per la sua precisione quasi chirurgica (Fight Club, Zodiac, Seven), si mette qui al servizio di una storia molto più dolce e contemplativa. La sua regia è contenuta, misurata, con movimenti di macchina fluidi, quasi invisibili, che lasciano spazio al tempo e alla memoria. Non c’è mai enfasi gratuita, eppure ogni scena è calcolata al millimetro: i passaggi temporali, gli sguardi non detti, la sospensione emotiva. È Fincher in una veste più romantica, ma sempre padrone assoluto del ritmo narrativo. Il montaggio di Kirk Baxter e Angus Wall (che vinceranno poi l’Oscar per The Social Network) è elegante e fluido. La struttura è lineare ma costellata di flashback e frame narrativi (il diario letto in ospedale durante l’uragano Katrina). L’alternanza tra la narrazione presente e il passato è perfettamente bilanciata, e serve a creare un senso di inevitabilità e nostalgia. I salti temporali sono chiari, ma mai didascalici. Lo script, firmato da Eric Roth, segue la stessa struttura epica e personale di Forrest Gump (che ha anch’esso scritto), ma qui è più introspettivo, filosofico, malinconico. Ogni episodio della vita di Benjamin è come una parabola: breve, evocativa, legata a una riflessione sul tempo, la perdita o l’amore. La voce narrante guida lo spettatore senza invadere, lasciando spazio alla riflessione personale. La fotografia di Claudio Miranda (che vincerà poi l’Oscar per Vita di Pi) è magistrale. Le immagini sembrano imbalsamate nel tempo, come vecchie fotografie sbiadite. Toni seppia, azzurri smorzati, luce calda ma mai invadente. Ogni decade è caratterizzata da un tono visivo preciso, ma sempre coerente con l’atmosfera poetica del racconto. È un’operazione visiva sofisticata ma non appariscente. Qui sta il vero miracolo tecnico. Benjamin Button è un film che non poteva essere realizzato prima del 2008: le tecnologie non erano ancora abbastanza avanzate. La trasformazione fisica di Brad Pitt lungo tutta la vita del personaggio è un mix di Motion capture del volto, corpi di attori reali più piccoli o più vecchi, CGI per adattare il volto di Pitt. Il tutto risulta incredibilmente naturale, tanto che ci si dimentica dell’illusione tecnica e si entra nella storia. Un esempio di effetti visivi al servizio dell’emozione, non dello spettacolo. Brad Pitt offre una delle sue performance più misurate e vulnerabili. Non è un film d’attore nel senso classico, ma il suo lavoro qui è di sottrazione: uno sguardo, un sorriso trattenuto, un gesto lieve. Rende credibile un personaggio impossibile. Cate Blanchett è intensa e magnetica, con una gamma espressiva che accompagna il personaggio di Daisy dalla leggerezza giovanile alla tragedia della consapevolezza. La colonna sonora è minimalista ma profondamente emotiva. Desplat usa poche note, motivi semplici, ripetuti con variazioni delicate. Come un carillon, la musica accompagna la trasformazione di Benjamin senza mai forzare il sentimento. Non c’è melodia epica, ma melanconia sottile e persistente. Il cuore del film è tutto in una riflessione: come ci si ama quando si vive il tempo in direzioni opposte? Il tempo non è solo una cornice, ma un protagonista. Benjamin Button è una storia sulla fuga dell’attimo, sulla bellezza dell’impermanenza, sulla condanna dolce di ricordare. In conclusione, Il curioso caso di Benjamin Button è un film raffinato e ambizioso, che fonde il classicismo narrativo con l’avanguardia tecnologica. Una favola moderna, malinconica ma mai cupa, che ci ricorda che ogni vita – anche la più strana – è fatta degli stessi frammenti: nascita, amore, perdita, memoria.
Trama – fonte: www.comingsoon.it
Il curioso caso di Benjamin Button è un film del 2008, diretto da David Fincher. Nella New Orleans del 1918, la signora Button dà alla luce un bambino, morendo poco dopo per complicazioni legate al parto. Thomas Button (Jason Flemyng) è turbato dal constatare che suo figlio è nato con una rara sindrome, che lo fa assomigliare ad un ottantenne. Sconvolto, l’uomo medita di uccidere il neonato ma, non avendone il coraggio, lo abbandona davanti una casa di riposo. Qui, il bambino è trovato da Queenie (Taraji P. Henson) e Tizzy Weders (Mahershala Ali) che, nonostante siano disorientati dal suo aspetto, decidono di adottarlo. Il piccolo Benjamin, così chiamato dai nuovi genitori, trascorre la sua infanzia intrappolato nel corpo di un anziano signore. Il suo aspetto lo fa assomigliare alle persone che popolano la casa di riposo, ma tutti si rendono conto che c’è qualcosa di diverso in lui. Nel 1930, Benjamin fa la conoscenza della nipote della signora Fuller, Daisy (Elle Fanning), che si mostra subito molto curiosa nei confronti del bizzarro uomo. Trascorrono gli anni e Benjamin inizia a ringiovanire, prendendo le sembianze di un settantenne. Desideroso di vivere nuove avventure, Benjamin fa la conoscenza del capitano Mike Clark (Jared Harris), e accetta di lavorare come mozzo sul suo rimorchiatore. Nel frattempo, Thomas si è pentito del suo gesto e vuole rintracciare suo figlio per chiedergli perdono e lasciargli la sua fortuna. Mentre gli anziani della casa di riposo muoiono, Benjamin riacquista le sue forze e instaura un profondo rapporto con Daisy. Trascorrono gli anni e Benjamin assomiglia sempre più a un forte uomo di mezz’età. Stanco della sua vita monotona, l’uomo salpa con Mike verso nuove avventure, tenendosi sempre in contatto con Daisy (Cate Blanchett), che nel frattempo è diventata una ballerina molto apprezzata. La scoperta del mondo coinciderà con la scoperta di nuovi e inaspettati sentimenti, come quelli che legheranno l’uomo all’aristocratica Elizabeth Abbott (Tilda Swinton). Al di là della distanza e dell’incessante scorrere del tempo, Benjamin (Brad Pitt) si sentirà sempre connesso a Daisy, il suo primo amore…
Cast – fonte: www.comingsoon.it


















Trailer
Riconoscimenti – fonte: www.mymovies.it
Il film ottenne ben tredici nomination ai Premi Oscar del 2009, portandosi a casa tre statuette:
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Miglior scenografia a Victor J. Zolfo
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Miglior trucco a Greg Cannom
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Migliori effetti speciali a Edson Williams, Eric Barba
Le altre nomination furono:
- Nomination Miglior film
- Nomination Miglior regia a David Fincher
- Nomination Miglior attore a Brad Pitt
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Taraji P. Henson
- Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Robin Swicord, Eric Roth
- Nomination Miglior fotografia a Claudio Miranda
- Nomination Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
- Nomination Migliori costumi a Angus Wall
- Nomination Miglior montaggio a Kirk Baxter
- Nomination Miglior sonoro in presa diretta a Michael Semanick, Mark Weingarten, Ren Klyce, David Parker
Curiosità – fonte: ilcinegico.com
1. La trama del film si basa sull’omonimo racconto breve del 1922 di Francis Scott Fitzgerald.
2. Inizialmente il progetto doveva partire negli anni 90 e alla regia ci poteva essere Ron Howard con John Travolta protagonista, o Steven Spielberg con Tom Cruise nei panni di Benjamin.
3. Per invecchiare il volto di Brad Pitt, nelle scene senza CGI, ci volevano in media cinque ore al giorno di makeup.
4. Il regista David Fincher per rappresentare il personaggio di Benjamin Button bambino, ma con l’aspetto da anziano, si è ispirato ai bambini affetti dalla rarissima sindrome di Hutchinson-Gilford.
5. Brad Pitt fu sempre la prima scelta di Fincher per il ruolo da protagonista, mentre prima di Cate Blanchett venne contattata Rachel Weisz per la parte di Daisy. La Weisz dovette declinare per impegni lavorativi. Pitt e la Blanchett erano stati marito e moglie due anni prima in “Babel” (2006).
6. Diversi attori hanno interpretato Benjamin da bambino/anziano. Il volto di Brad Pitt è stato poi sovrapposto al loro in post produzione.
7. La produzione riuscì a stringere un accordo con la Levi’s per utilizzare tutti i loro capi vintage nei periodi giusti del film.
8. Ad un certo punto David Fincher cita se stesso quando il padre di Benjamin chiede qualcosa riguardo a “la casa di Paper Street”. Un’evidente citazione dal film “Fight Club”, di Fincher e Pitt come protagonista.
9. Inizialmente le riprese dovevano avvenire in Maryland come nel libro di Fitzgerald, ma poi si scelse New Orleans per gli incentivi stanziati dalla Louisiana per girare i film in loco. La parte dedicata a Parigi è stata filmata nel quartiere storico di Vieux-Montréal, parte della città di Montréal (Canada).
10. La motocicletta che guida Benjamin è una Triumph 110 650cc del 1956.
11. Fincher ha dichiarato che il motivo per cui Brad Pitt non continua a interpretare la parte di Benjamin fino alle sue ultime scene è perché avevano ormai finito il budget per gli effetti visivi.
12. Il film è stato candidato a tredici premi Oscar, vincendo quelli per miglior scenografia, miglior trucco e migliori effetti visivi. Ha incassato la bellezza di 340 milioni di dollari nel mondo, diventando il miglior successo al botteghino di David Fincher. Nel 2014 però è stato sorpassato da “Gone Girl”.
13. La colonna sonora è stata scritta dal compositore francese Alexandre Desplat (due volte premio Oscar), e le musiche sono state registrate presso l’Hollywood Studio Symphony e la Sony Scoring Stage.